mercoledì 19 dicembre 2012

La fine del mondo storto di Mauro Corona

In realtà prima ho finito (un po' barando, lo ammetto...) il libro sulla psicologia dell'insegnamento, ma dubito che qualcuno di voi vorrebbe leggerne una recensione (Caterina, adesso posso prestartelo!).
Ma adesso parliamo di Mauro Corona e del suo libro!

Al principio di un inverno gli uomini si ritrovano senza più corrente elettrica: sono finiti petrolio, carbone, metano e tutti rimangono al buio e al freddo nel periodo peggiore dell'anno. In montagna e nelle campagne montanari e contadini riescono a cavarsela con la legna e la sapienza antica, prontamente rispolverata. Nelle città la situazione è invece seria, presto ci sono i primi morti di freddo e di fame e, verso la fine dell'inverno, si arriva anche all'antropofagia.
Gli uomini si accorgono che tutto quello che credevano contasse nella loro vita (i soldi, l'oro, le case grandi, e quindi difficilmente riscaldabili, le lauree, le macchine, ecc) sono in realtà inutili e che hanno abbandonato tutto ciò di cui hanno invece bisogno: la conoscenza della natura, del lavoro manuale, la terra.
Con l'arrivo della primavera i superstiti vanno alla ricerca di chi possa insegnare loro a coltivare, cacciare e pescare in modo da poter sopravvivere: la gente ricomincia a lavorare la terra, ad usare i metodi antichi, e, essendo tutti nella stessa situazione, si crea una società "perfetta", senza capi né schiavi, tutti nella stessa condizione e sulla stessa barca. L'ingegno umano permette di utilizzare le forze della natura (il vento, l'acqua) per creare mulini e riutilizzando quello che si trova nelle soffitte o sventrando i grandi macchinari che non possono più essere usati, riescono ad avere gli attrezzi necessari ai "nuovi" lavori.
Con l'estate la situazione migliora ulteriormente e in autunno, ad un anno da quella che Mauro Corona chiama "la morte bianca e nera", gli uomini rimasti sono pronti ad affrontare l'inverno con sufficiente tranquillità. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, si scopre che l'uomo in fondo non è cambiato per nulla.

Cosa mi è piaciuto

Mi è piaciuta l'idea: cosa succederebbe se l'uomo si ritrovasse senza quelle comodità cui siamo abituati? Come reagiremmo? Chi si salverebbe? Come? E questo evento cambierebbe l'uomo?
Mi è piaciuto soprattutto l'ultimo capitolo: l'ho trovato più conciso del resto, come se non ci fosse bisogno di spiegare troppe cose, perché in fondo ognuno di noi lettori poteva benissimo immaginare come sarebbe proseguita la storia. 
Mi sono piaciuti i suoi accenni a Dio e alla religione: Corona è molto credente, ma ha una fede più da antico testamento che da nuovo.

Cosa non mi è piaciuto

Premetto che non è il primo libro che leggo di questo autore: me l'ha fatto scoprire mio marito e ne ho potuto apprezzare lo stile ruvido e malinconico, a tratti poetico, ma di una poesia un po' triste ed essenziale. Il "problema" di Mauro Corona è, secondo me, che è molto bravo a far rivivere ciò che ha conosciuto e che conosce, a creare l'atmosfera del mondo in cui vive ed è vissuto, mentre i racconti di fantasia non gli vengono altrettanto bene. Non è capace, secondo me, di renderli coinvolgenti. 
Questo libro sembra la stesura di un'intervista in cui lui racconti che cosa vuole scrivere: ci sono decine di concetti ripetuti più volte, idee buttate lì, ma non approfondite. E' come fosse un abbozzo, una prima stesura, qualcosa che deve essere ripreso completamente. Secondo me avrebbe dovuto creare un protagonista a cui far vivere quello che lui ha abbozzato, in modo che il lettore entrasse nella vicenda e se ne sentisse coinvolto. Il racconto così incuriosisce il cervello, ma non arriva al cuore di chi legge.

Concludendo

Se non conoscete Mauro Corona, non comprate questo come primo libro, e neanche come secondo (ve ne consiglio altri, se volete!). Se lo conoscete già, non vi deluderà, ma non ne conserverete un ricordo indelebile. Se invece volete riflettere sull'Uomo, da soli o con altri, allora potrebbe valerne la spesa. 

Voti

Intreccio: 8 (nel senso di idea)
Descrizioni: 5
Personaggi: N/D (racconto corale)
Narrazione: 5
Complessivo: 6

Intervista all'autore

Ce ne sono anche altre su youtube, molto più lunghe o più corte: questa mi sembrava abbastanza adatta.

Informazioni spicciole

Titolo: La fine del mondo storto
Autore: Mauro Corona
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 15,30 €
Prima edizione: 2010
Lingua originale: italiano

Curiosità

Il libro ha vinto il Premio Bancarella del 2011 (quindi non fidatemi dei miei voti stretti! :-D ).
Da questo libro è stato tratto uno spettacolo teatrale fatto da un gruppo di adolescenti e giovani di Piombino col titolo "La fine del mondo storto - Lavori in corso" che è andato in scena circa un anno fa. 

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