giovedì 11 aprile 2013

Catechismo: verso la Prima Comunione\1

Con questo incontro abbiamo iniziato il cammino specifico per la prima comunione e ho presentato ai bambini gli appuntamenti salienti che ci attendono. Uno dei bambini si è stupito che ci si debba nuovamente confessare prima della Prima Comunione, così ho pensato ad un esempio per spiegargli perché sia importante arrivare a mangiare l'eucarestia "puri". Ho chiesto ai bambini di chiudere gli occhi e immaginare come dovevano sentirsi nella pancia della loro mamma prima di nascere: essere un tutt'uno con un'altro essere vivente (hanno subito fatto notare che i gemelli presenti erano stati un tutt'uno con più esseri viventi...): esserne circondato, ricevere da lui il cibo, l'ossigeno, tutto ciò di cui si ha bisogno. Quando prenderanno l'eucarestia e la mangeranno, saranno un tutt'uno con Gesù: il minimo che possano fare è cercare di arrivare puri a quel momento!
Poi siamo passati a parlare della scheda, che si concentrava sull'episodio dei discepoli di Emmaus:
Abbiamo ricordato la condizione dei discepoli, delusi dalla morte di Gesù e incapaci di credere alla sua resurrezione, e abbiamo notato come il riconoscimento sia coinciso con la benedizione del pane. Ma soprattutto abbiamo rilevato come tale riconoscimento, e la gioia connessa, portano i discepoli a rifare di corsa la strada per Gerusalemme, per andare dagli altri discepoli e dagli apostoli a portare la buona notizia. Ma chi sono i discepoli e gli apostoli, se non la Chiesa, cioè la comunità dei credenti? 
Come i discepoli di Emmaus, anche noi andiamo alla Chiesa tutte le domeniche. Nella seconda parte della scheda segniamo il percorso che facciamo per arrivare da casa nostra alla nostra chiesa parrocchiale. 

venerdì 5 aprile 2013

Ricchi

Stamane sono andata a far smontare le bombole della macchina a metano per il controllo quadriennale e mi sono dovuta fermare la una mezz'oretta mentre effettuavano il lavoro. Mi piace quando devo fare queste commissioni perché posso "abbandonare" le gemelle a mia mamma e passare una tranquilla mezz'ora a leggere mentre qualcuno lavora per me :-D
Infatti mi sono portata dietro il mio e-book reader (ieri ho acquistato una custodia per epad che va benissimo anche per il mio kindle!) e mi sono piazzata su una sedia in un ufficietto per leggere tranquilla... ma non ci sono riuscita! Infatti per quasi tutto il tempo erano presenti due persone che chiacchieravano con la segretaria dell'officina e, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad estraniarmi dalla loro conversazione!

Qual'era l'interessante argomento? I ricchi acquirenti del negozio dove uno dei due chiacchieroni lavorava: una catena di boutique (ha parlato di sedi in Spagna, Montecarlo, Sardegna, Milano, St. Moritz...) di vestiti casual in cashmere e altro con prezzi allucinanti: alla domanda su cosa costasse meno, ha risposto: "Le calze: 200€!".

Insomma, si spettegolava sul fatto che, da quando Monti ha messo la legge che impedisce pagamenti in contanti superiori a 1000€, alla boutique di Milano non vadano più gli italiani, temendo controlli fiscali, ma quasi esclusivamente stranieri (ucraini, russi, cinesi, ecc). Non è che gli italiani non comprino più, semplicemente lo fanno a Montecarlo o St. Moritz. E quanto spendono questi signori? 30-50 mila € normalmente (alla volta), ma ci sono anche eccezioni: per esempio una coppia spagnola ad ogni inizio di stagione compra tutta la collezione per 250.000€ (e così può permettersi di essere tra i pochi che hanno diritto a ben il 10% di sconto, non so se rendo...).

Ecco, se penso che io impallidisco a spendere 250€ durante i saldi... non riesco neanche ad immaginare cosa significhi potersi permettere di fare shopping in quel modo! E per vestiti casual! Se vogliono vestirsi in tiro, cosa fanno?

Faceva anche un po' impressione immaginare questa boutique e i vestiti lì in vendita mentre si era in un'officina: il contrasto era stridente!

Poi penso a quei vestiti, a quelle stoffe e mi viene voglia di poterli almeno toccare, sentire che differenza c'è con il maglioncino che indosso ora.
Infatti la segretaria ha chiesto al commesso: "Ma quando TU vai a fare acquisti, che impressione ti fa?" e lui ha ammesso che finisce per prendere vestiti che sono (brutte) imitazioni di quelle che vende ai ricchi: stesso stile, ma materiali e fattura inconfrontabili.

E allora, meglio vivere nell'ignoranza...!

giovedì 4 aprile 2013

Elettricista per volontà

Avevo già scritto del mio desiderio di utilizzare quelle spine multiple con pulsante che permettono di spegnere completamente gli elettrodomestici a loro collegati: ne avevo addirittura acquistata una, di quelle anche con le prese schuko, ma non avevo potuto utilizzarla perché la spina era di tipo 16A, mentre la presa della parete era 10A (qui il mio sfogo e qualche informazione riguardanti i diversi tipi di presa esistenti in Italia).

Non sono una di quelle persone che quando si fissano con qualcosa hanno la volontà e la costanza di andare subito fino in fondo: tendo a riporre tutto in un cassetto, reale o metaforico, e poi aspetto l'occasione adatta alla realizzazione di ciò che mi interessa. Così l'altra settimana ho visto che al supermercato era possibile comprare spine di diverso formato senza i cavi e mi è tornato alla mente il lavoro che mi aveva fatto un gentilissimo addetto al reparto elettrico, sostituendomi una spina di tipo A16 con una A10: non mi sembrava un lavoro eccessivamente complicato, soprattutto dopo aver visto mio marito "giocare" con i fili dell'impianto elettrico di casa nostra.

Così stamane ho acquistato la spina e, munita di forbici e cacciaviti, ho eseguito la sostituzione della spina A16 della mia ciabatta con la spina A10 acquistata all'uopo.


Non ci crederete (non ci credevo neanche io!) ma funziona!!! :-)


E ora ho TV, telefono e modem collegati alla mia fantastica ciabatta.

L'unico problema sarà ricordarsi di spegnere la ciabatta ogni sera... :-§