martedì 18 dicembre 2012

Catechismo: Avvento/4

Abbiamo cominciato l'incontro nuovamente con "Giovane donna" visto che domenica è la festa della Divina Maternità di Maria. Dopo aver recitato l'"Ave Maria" e il "Padre nostro" ci siamo divisi in gruppi. Ai bambini del mio gruppo ho proposto l'intervista a Gesù "interattiva" che ho preparato in giornata: al suo interno ci sono delle frasi da completare cercandole nel brani di vangelo della natività. 
Eccola:

Intervista a Gesù Bambino

UNO:       Buongiorno e benvenuti ad una puntata straordinaria di “Chiesa in Chiesa”; un programma che ci sta aiutando a capire meglio tante cose sulla nostra religione.
DUE:             All’ultimo minuto abbiamo saputo che avremmo potuto intervistare nientepopodimeno che...
TRE:              Rombino i tamburi, squillino le trombe!
DUE:            ....Gesù Bambino in persona! Un grande applauso al nostro ospite!
GESU’:          Grazie, grazie, troppo buoni!
TRE:              Gesù Bambino, possiamo chiamarti solo Gesù? Non ti offendi?
GESU’:          Certo che no, è il mio nome! Significa “Dio salva”.
QUATTRO:   Un nome più che appropriato, mi pare! Però perché ti chiamano anche il Cristo o il messia?
GESU’:          Quelli sono appellativi che mi sono stati dati durante e dopo la mia predicazione: Cristo significa “Eletto dl Signore”, mentre messia significa “Unto del Signore”, un altro modo per dire che Dio mi ha scelto. Gli ebrei, tra cui sono nato e cresciuto, erano e sono in attesa del messia annunciato dai profeti.
CINQUE:       Io non ho mai capito bene questa cosa: ma tu sei ebreo oppure no?
GESU’:          Sono nato da una donna ebrea, Maria, quindi sono ebreo per nascita. Da bambino sono stato educato e cresciuto come un ebreo: ho studiato la Bibbia, il lungo racconto della storia d’amore tra Dio e il suo popolo. Crescendo però ho capito che l’idea che gli uomini si erano fatta di Dio era sbagliata o parziale: io, che lo conosco bene, sapevo di essere stato mandato da mio Padre per raccontarvi com’è veramente Dio, per insegnarvi ad amarlo come merita. Chi mi segue non è quindi ebreo, ma cristiano, perché segue i miei insegnamenti.
CINQUE:       Adesso è tutto più chiaro. Ma parliamo un po’ dei tuoi primi giorni qui con noi, o sarebbe meglio dire con i nostri avi che vivevano nella Palestina! Come sei finito a nascere in una grotta?
SEI:                Ma no, era una capanna!
CINQUE:       Una grotta!
GESU’:          Calma, calma, non litigate: non è importante sapere se fosse una capanna o una grotta, neanche i vangeli ne parlano!
SETTE:           Come non ne parlano? Ma sei sicuro???
GESU’:          Ahahahha! Certo che no, provate a leggere il brano che parla della mia nascita: il secondo capitolo di Luca.     L’unica cosa di cui si parla è la _____________________________________________ (MANGIATOIA)
OTTO:          Cavolo, hai ragione!
CINQUE:    Allora rifaccio al domanda: ma come sei finito a nascere in una mangiatoia?
OTTO:         Ma dai, l’abbiamo appena letto! E’ nel vangelo di Luca: __________________________________ ( Luca 2,7: ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.)
GESU’:        Esatto.
NOVE:        E come ti sei sentito? Avevi freddo? Era scomoda la mangiatoia? Il fieno ti faceva il solletico? C’erano  davvero l’asino e il bue?
GESU’:          Calma, calma! Beh, come per tutti i bambini, anche per me il parto è stato un’esperienza faticosa (lo sapete che tutti i bambini piangono appena nati?) e sentivo che Maria, mia mamma, era un po’ preoccupata, però è andato tutto bene, mi hanno avvolto in un mantello e, accanto a mia mamma e a Giuseppe, mi sentivo al sicuro.
DIECI:            E gli angeli? E’ vero che cantavano?
UNDICI:        Ma sì, lo dice qui, nel vangelo di Luca:____________________ (Luca 2,13-14: E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!»)
DODICI:        E i pastori? Quando sono arrivati cosa hanno detto?
GESU’:          Hanno raccontato a mia mamma e a Giuseppe di aver visto e  sentito degli angeli che parlavano di me e sono venuti pieni di curiosità. Poi sono andati a raccontarlo a tutti quelli che conoscevano.
TREDICI:       Hai avuto un sacco di visite insomma!
GESU’:          Sì, effettivamente è stato così!
DODICI:        Gesù, ma perché quando parli di Maria dici “mia mamma” e quando parli di Giuseppe lo chiami per nome?
GESU’:          Perché mio papà non è Giuseppe, ma Dio: c’è scritto anche nei vangeli di Luca e in quello di Matteo.
SEI:                E’ vero, nel vangelo di Matteo si dice proprio questo:____________________ (Matteo, 1,25: la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.)
UNDICI:        Ma Giuseppe era bravo con te?
GESU’:          E’ stato bravissimo: anche se non era il mio padre naturale, mi ha amato molto e anche io gli ho voluto molto bene. Mi ha cresciuto come fossi suo figlio ed è stato di grande aiuto per mia mamma Maria.
SETTE:           Ma Gesù, perché il racconto di Luca è diverso da quello di Matteo?
GESU’:          Perché ognuno dei due volevo sottolineare qualcosa di diverso: è come quando tu e i tuoi compagni andate a vedere un film o raccontate a vostra mamma di una festa a cui siete stati: ognuno vorrà raccontare la sua versione, quello che è piaciuto di più a lui o che lo ha colpito di più. Ricordatevi poi che quando sono stati scritti i vangeli era passato molto tempo dalla mia nascita e i ricordi potevano non essere proprio fedeli.
UNO:            Caro Gesù, grazie per tutte le tue risposte! C’è qualcuno che vuole fare altre domande a Gesù?
  
I bambini hanno suggerito altre domande (Andavi a scuola? Come ti vestivi? Con cosa giocavi? Eri felice da bambino?): io ho cercato di mantenere domande relative a Gesù bambino e non a Gesù adulto e ho cercato di dare risposte verosimili. Alcuni bambini hanno voluto copiarle sul foglio, dove avevo lasciato dello spazio.
DUE:             Allora salutiamo Gesù e lo ringraziamo per essere stato qui tra noi! Grazie Gesù, e torna a trovarci!
GESU’:          Ogni volta che c’è Natale, io torno per voi. Ogni volta che lasciate il cuore aperto per me, io vengo a voi.

Poi abbiamo cercato su un libro che avevo portato con me il significato dei loro nomi, visto l'interesse riscontrato. Infine ho regalato loro un angioletto, augurando loro un felice Natale, di diventare anche loro bravi come angioletti e di fare come gli angeli che hanno annunciato la nascita di Gesù ai pastori.

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