lunedì 15 ottobre 2012

Concorso per i docenti

E' da qualche settimana che mi sto preparando per il concorso per i docenti indetto dal ministro Profumo: mi sono fatta prestare dei libri sulla metodologia dell'insegnamento e sulla psicologia dell'apprendimento e sto facendo delle esercitazioni on-line sulla falsa riga della prima prova, quella preselettiva.

Non credo di avere molte chance di vincere il concorso: la mia laurea in matematica risale a 11 anni fa e nel frattempo ho lavorato in un'azienda informatica, dimenticandomi praticamente tutto quanto ho studiato. Anche i pochi mesi di supplenze che ho tenuto sono del periodo della tesi e, oltre al bel rapporto che ho avuto con gli studenti (alcuni sono miei amici su facebook!), non ricordo molto. Però, come si dice, tentar non nuoce.

Quello che mi stupisce sono le critiche, anche aspre, nei confronti di questo concorso. Sarò una profana, ma mi sembra che sia stato ben pensato: c'è una prova preselettiva di logica, comprensione del testo e lingua straniera; uno scritto a domande aperte sulle materie per cui ci si candida; una prova pratica in cui si simula una lezione e un colloquio sulla lezione fatta e in cui si testa la lingua straniera. Per accedere ad una prova è necessario aver passato quella precedente.

A parte chi non vuole in toto il concorso, le critiche peggiori sono sulla prima prova. Premetto che non ho mai fatto un esame del genere (matematica non è di certo una facoltà a numero chiuso!), ma dalle esercitazioni che ho fatto finora mi sembra evidente quale sia l'intento: bocciare chi proprio non ci arriva!
E' chiaro che le domande riguardanti la comprensione del testo o i sinonimi e i contrari saranno più facili per chi ha una laurea umanistica, mentre le domande di logica lo saranno per chi ha una laurea scientifica e quelle in lingua straniera per chi ha una laurea in quello, ma davvero vorremmo come insegnanti per i nostri figli persone che non sanno comprendere un testo (anche se insegnano matematica), che non conoscono l'informatica  o l'inglese (al giorno d'oggi! E lo dico io che l'inglese non lo imparerò mai... sigh!), che non hanno un minimo di logica?

Non capisco neanche molto chi rifiuta il concorso in toto: io credo che sia sacrosanto il voler testare gli insegnanti e spero anche che trovino un modo appropriato per valutarli: è chiaro che ogni metodo di valutazione ha i suoi pro e i suoi contro, ma è altrettanto vero che incentivare gli insegnanti a fare di più, e premiare quelli migliori è l'unico modo per cercare di avere una scuola al top. E' ingiusto pagare alla stessa maniera chi legge il giornale in classe e chi invece passa i pomeriggi a inventarsi metodi diversi e nuovi per interessare i bambini o i ragazzi in aula, e non ci si può basare solo sulla buona volontà dei singoli (che grazie a Dio però ci sono sempre stati e continuano ad esserci).

Io spero che questo concorso mantenga ciò che promette e davvero riesca a selezionare una leva di insegnanti appassionati e preparati, che aiutino i nostri figli ad amare lo studio e a trovare la loro strada nel mondo.

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