martedì 13 novembre 2012

Catechismo: sesta scheda

Abbiamo cominciato l'incontro con la canzone "Ti chiedo perdono":

Ti chiedo perdono, Padre buono, per ogni mancanza d'amore, per la mia debole speranza, e per la mia fragile fede. Domando a te, Signore, che illumini i miei passi la forza di vivere, con tutti i miei fratelli, nuovamente fedele al tuo Vangelo.


Abbiamo quindi letto la parabola del figliol prodigo, che in realtà si chiama "Parabola del Padre misericordioso" e vedremo come mai.
Il brano è tratto dal Vangelo di Luca 15, 11-32  e la scheda distribuita è la seguente:


Ho Invitato quindi i bambini a scrivere a fianco di ogni vignetta cosa essa rappresenta, stando attenti al fatto che non sono nell'ordine corretto. 
Durante l'analisi delle vignette abbiamo individuato i personaggi principali:
  • il figlio minore;
  • il figlio maggiore;
  • il Padre.
Per analizzare il comportamento dei 3 personaggi, ho diviso i bambini in tre gruppi, ognuno dei quali si doveva immedesimare in un personaggio diverso. Ecco cosa è emerso:

Il figlio minore

Il figlio minore decide di andarsene dalla sua famiglia, lasciare suo Padre, considerarlo come morto (gli chiede la sua parte di eredità!) e va per la sua strada: una strada di divertimenti, senza doveri verso gli altri, senza vero affetto (gli amici che lo circondano se ne andranno non appena lui non sarà più ricco). Quando finisce i soldi, deve abbassarsi a fare i lavori più umili (per gli ebrei i maiali erano impuri e quindi chi doveva vivere con loro diventava a sua volta impuro, peggio di un servo). Quando si rende conto di come è finito, ricomincia a pensare alla casa di suo Padre, ne vede gli aspetti positivi che probabilmente non vedeva quando viveva con lui, e decide di andare a chiedere il suo perdono, sperando nella sua misericordia, per poter vivere di nuovo lì, anche solo come servo. E così fa, senza sperare di poter tornare ad essere figlio di suo Padre.

Il figlio maggiore

Il figlio maggiore sembra consapevole della fortuna di vivere in casa con suo Padre, infatti non se ne va come suo fratello. Eppure, quando scopre che il figlio minore è tornato e che è stata fatta una festa per lui, si arrabbia e non vuole più entrare in casa: si sente tradito, è accecato dal risentimento, pensa di non essere stato trattato come meritava. 

Il Padre

Il Padre sembra accettare la scelta del figlio minore (nel vangelo non c'è scritto che cerchi di dissuaderlo, che lo sgridi o altro), però ogni giorno resta in attesa del suo ritorno, fuori da casa sua (infatti è il primo che lo vede quando torna). E' chiaro il suo amore per il figlio e anche la sua volontà di essere libero di sbagliare e di capire da solo il proprio sbaglio. Egli perdona senza condizioni suo figlio e ne festeggia il ritorno, senza chiedergli spiegazioni.
Ma non perdona solo il figlio minore: va incontro anche al figlio maggiore! Quando non vuole entrare in casa e festeggiare il ritorno di suo fratello, il Padre esce di casa, gli va incontro e gli spiega il suo errore: egli non ha perdonato suo fratello, non vuole festeggiare il suo ritorno, ma soprattutto ha vissuto tutto quel tempo con Lui senza rendersi conto di essere lui il privilegiato, di non essere uno schiavo di suo Padre, ma di aver condiviso con lui tutto ciò che c'è nella sua casa. 

Conclusione

Dio è come quel Padre buono che ci lascia liberi di sbagliare, ma ci aspetta sempre con amore e si preoccupa per noi (come con il fratello minore). Se stiamo con Lui, ci riempie dei suoi doni, ma noi non sempre ce ne accorgiamo. 

Terminata l'analisi, abbiamo letto il catechismo (pagg 165-168 di "Io sono con voi") e ho consegnato il terzo foglio:

Questa settimana quindi i bambini dovranno scrivere una richiesta di perdono per qualcosa che hanno fatto durante la giornata e/o indicare un gesto di perdono che intendono fare per rimediare.






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