sabato 3 novembre 2012

Sono fatti miei...


Vi è mai capitato di chiedervi se è il caso di parlare oppure no? 

Ho una coppia di amici che si è mollata e ripresa diverse volte. Io, essendo amica di entrambi, ogni volta che si lasciavano, li consolavo (separatamente, of course!) e cercavo di convincerli a voltare pagina: non ho mai creduto molto nelle "minestre riscaldate". Poi regolarmente loro si rimettevano insieme e io rimanevo un po' imbarazzata... e non vi dico come ci sono rimasta quando mi hanno chiesto di fare la loro testimone di nozze!   :-O 
Comunque il matrimonio ha fatto loro bene: poi non si sono più mollati! ;-)

Da quel momento ho cercato di evitare di prendere posizioni troppo nette, anche se non sempre ci sono riuscita: una delle mie più care amiche si innamorò per esempio di un animatore di un villaggio a Santo Domingo, e ne successero di tutti i colori (prima o poi devo scrivere un libro su quella ragazza), cosicché ad un certo punto cercai di convincerla a troncare i rapporti con lui... ovviamente ora sono felicemente sposati e hanno due bambini! Che occhio che ho, eh? :-D

Capite bene che adesso faccio un po' fatica a esporre le mie idee, o almeno evito di sembrare troppo convinta anche quando mi viene esplicitamente chiesto un parere. Il problema nasce quando il parere NON mi viene richiesto!

Per esempio, voi cosa fareste se aveste seri indizi che la ragazza del vostro miglior amico lo tradisce? Parlare o non parlare? Mettergli qualche dubbio? Parlare con lei? Quando mi è capitato ho lasciato perdere, cercando solo di essere più presente per lui, nel caso avesse bisogno. Ma a posteriori ancora non mi sento del tutto sicura di essermi comportata correttamente.

Oppure se pensaste che una coppia di vostri conoscenti ha qualche problema: alcol, droga, gioco... provare a tastare il terreno, chiedere, far finta di niente? Beh, se si tratta di amici-amici io proverei a parlarne, andandoci cauta... ma se negassero anche l'evidenza? Qual è il limite invalicabile anche per un'amicizia? 

E se invece non fossero amici-amici, ma quelle persone che ogni tanto si frequenta senza mai andare troppo in profondità? 
Il buon senso mi dice di tacere, che non sono fatti miei, che magari sto sbagliando alla grande e potrebbero pure offendersi... il cuore invece si chiede se non possa servire anche questo, che una quasi-sconosciuta si mostri disponibile a parlarne, per aiutare chi ha una difficoltà. 

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