lunedì 26 novembre 2012

Prima riconciliazione ed educazione morale

Riconciliazione

Ieri c'è stata la celebrazione della prima Riconciliazione dei miei bambini di catechismo ed è stata davvero molto scenografica :-) e coinvolgente.

L'idea è di rendere visibili i diversi momenti che compongono la celebrazione della riconciliazione e dare un senso al lavoro sull'esame di coscienza fatto nell'ultimo mese e mezzo.

Dopo il saluto iniziale e la lettura di un brano del vangelo (la parabola del padre buono) spiegato dal sacerdote, si ripassano i diversi momenti:
  • il ringraziamento a Dio per i doni che ci fa (i bambini si alzano e portano i foglietti su cui hanno scritto i doni in un cesto);
  • i no che abbiamo detto a Dio (i bambini portano i foglietti con i loro no in un braciere);
  • i gesti di perdono o le richieste di perdono (dopo essersi scambiati un gesto di pace, i bambini portano i foglietti con i loro gesti e le loro richieste);
A questo punto ogni bambino va a confessarsi e tornando al posto porta l'ultimo foglietto, quello con il buon proposito, nel cesto ai piedi della croce. 
Dopo una preghiera di ringraziamento, i foglietti con i no a Dio vengono bruciati (gesto che ovviamente è stato molto spettacolare e ha giustamente colpito i bambini), a simboleggiare che con la confessione i nostri peccati vengono cancellati completamente.

I bambini erano visibilmente emozionati prima della loro confessione, e altrettanto sollevati dopo: tutti mi hanno detto che è stato un momento importante e molto bello e questo era quello che speravamo di riuscire a suscitare in loro :-)

Penso che questo sacramento sia spesso dimenticato, a torto perché sentirsi amati e perdonati è qualcosa di meraviglioso, e spero che questi bambini se ne ricordino ogni volta che sentiranno un peso sul cuore, ogni volta che vorranno cambiare ed essere migliori. 

Educazione morale

Stamattina poi c'è stata la messa di ringraziamento: la partecipazione è stata massiccia e tutto è andato per il meglio. 

Al pomeriggio, mentre i bambini giocavano in oratorio, i genitori hanno incontrato don Ivano che ha parlato loro dell'educazione morale: la sua importanza, la necessità di costruire una "gerarchia" di valori, di dare ed essere in prima persona modelli per i propri figli e, anche, di rispolverare i propri, perché la riscoperta dei valori sia anche nostra. Spesso in famiglia si litiga per delle sciocchezze, quando invece bisognerebbe avere il coraggio e la volontà di confrontarsi sulle basi, sui valori condivisi o da condividere. 

Gerarchia dei valori

Prima di tutto la dignità della persona umana. Ma quale persona? Un cristiano dovrebbe sapere che l'espressione più alta di umanità è quella di Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio. Per questo non si può essere prima uomini e poi cristiani: l'essere cristiani non è una componente "staccata" dall'essere uomini, ma è il suo giusto compimento. "Chiunque segue Gesù, l'uomo perfetto, si fa lui pure più uomo."

Poi il rispetto supremo della vita, la necessità assoluta della pace e dell'ecologia: in altre parole il rapporto con se stessi, con gli altri e con il mondo. 

Dopo questi valori, vengono a ruota tutti gli altri: libertà, responsabilità, solidarietà, giustizia, creatività, interiorità, amicizia, bontà, comprensione, cortesia, ecc ecc...

Riflessione personale

Don Ivano ha lasciato per la riflessione personale e il confronto in famiglia alcuni brani da cui ha preso spunto per la sua spiegazione (la parabola del padre misericordioso, "Ingegneria della coscienza" di Bruno Ferrero, un testo dal Concilio Vaticano II, alcuni estratti dal Compendio del catechismo della Chiesa cattolica"). Qui sotto riporto quanto è stato consegnato.



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