Mi riallaccio al post della 27esimaora e premetto che non mi interessa minimamente far diventare ricchi i miei figli, però mi preme che capiscano il valore del denaro e che imparino ad usarlo (possibilmente "bene").
La domanda è quindi: come ottenere questo risultato?
Quando ero piccola i miei genitori davano a me e ai miei fratelli la paghetta settimanale, che noi potevamo usare più o meno come volevamo (anche perché, data la sua entità, non ci permetteva usi particolarmente stravaganti: un gelato, qualche caramella o ghiacciolo, un pacchetto di figurine...). Se eravamo invitati ad una festa di compleanno, il regalo lo pagavano i miei, però quando io e mia sorella, più o meno a 9 e 6 anni, volemmo assolutamente acquistare la Barbie del momento, la Barbie Fior di Pesco, mia mamma ci propose la "bisciua", che, tradotto dal genovese, significa risparmiare soldi per poter poi acquistare qualcosa. Credo sia stata l'unica volta in cui l'abbiamo fatta, ma me la ricordo ancora bene.
Poi crescendo la paghetta aumentò in proporzione al cambiamento delle nostre esigenze e agli aumenti di stipendio di mio papà, ma aumentavano anche le cose che dovevamo riuscire ad acquistare con quei soldi (per esempio i regali agli amici dovemmo cominciare ad acquistarli noi, credo dalle superiori).
A posteriori credo che con me abbia funzionato questo sistema e penso che lo utilizzerò anche per i miei figli (anche perché fortunatamente mio marito è cresciuto con un sistema simile...), il problema è stabilire quali sono le spese che devono fare loro e quindi qual è la cifra giusta da dargli e quanto spesso dargliela.
In più c'è il fatto che mio figlio ha già dei soldi suoi: in questi anni parenti vari gli hanno dato sporadicamente delle mance, che lui ha diligentemente messo nel salvadanaio e nel portafoglio, ma in pratica non li ha mai usati perché finora abbiamo sempre deciso noi quello che potevamo acquistare noi per lui.
E quindi che fare di quei soldi già accumulati? Quando gli daremo la prima paghetta, quei soldi potrà usarli o no? Come fargli capire che sono un "capitale" da mantenere per le necessità (quali?) più importanti e non un fondo da cui attingere ogni qualvolta spendesse la paghetta troppo frettolosamente?
Non so, sono tutti interrogativi che mi pongo e a cui non so dare una risposta precisa, attendendo l'inizio dell'esperimento: l'estate prossima, quando andrà al grest.
E voi cosa ne pensate?
I soldi accumulati ora dalle paghette van bene per i buoni postali (o simili) come facevano i nostri. Anche noi avevamo i nostri soldi da parte arrivati da natali e feste simili ma essendo in buoni postali erano comunque vincolati al volere dei genitori. In questo modo, inoltre, quando i tuoi figli ne avranno davvero bisogno saranno anche fruttati e ne saranno sicuramente più contenti :)
RispondiEliminaSì, anche io avevo i buoni postali (li ho cambiati per comprarmi la prima macchina! :-) ). Concordo con i soldi vincolati, e infatti lo stiamo già facendo per i regali "importanti". Ma mio figlio ha raccolto le piccole mance dei nonni, degli zii, dei topolini dei denti e non li ha mai spesi. Metterglieli via adesso mi sembra brutto: in fondo glieli hanno dati per le piccole spese. D'altro canto tutte insieme fanno una cifra "significativa"...
Elimina