lunedì 29 ottobre 2012

Donazioni

Stamane sono andata a donare il plasma per la prima volta dopo la gravidanza delle gemelle. Ho aspettato un po' più di quanto sia obbligatorio (è vietato donare prima che siano passati 12 mesi dal parto) perché l'ultimo anno è stato abbastanza faticoso, ma adesso ci tenevo proprio: ho dovuto anche bisticciare con mia mamma che era contraria e non voleva venire a curarmi le bambine mentre io ero in ospedale!

Nella famiglia di mia madre ci sono stati molti donatori, anche perché a Genova, la sua città di origine, c'è il reparto grandi ustionati: lì davvero ne hanno un grande bisogno! Mamma mi ha raccontato che ai tempi del mio prozio le donazioni si facevano solo dirette perché probabilmente non c'erano ancora le tecniche moderne di conservazione del sangue: pensate come si dovevano sentire i donatori di allora quando venivano  raggiunti di fretta e furia da emissari in bicicletta che portavano la notizia di persone in pericolo di vita e che necessitavano del loro sangue! Dovevano davvero sentirsi un po' degli eroi!


Nonostante questo il desiderio di donare me l'ha trasmesso un ragazzo che frequentava l'oratorio quando io ero adolescente e aveva alcuni anni più di me: ha parlato della sua esperienza ad un incontro di catechesi e ho pensato che bastava proprio poco per aiutare gli altri.

Così, appena compiuti i 18 anni, sono subito andata all'AVIS e mi sono iscritta.

Non contenta, mi sono iscritta anche all'AIDO, Associazione Italiana Donatori Organi: ho pensato che tanto quando sarò morta non me ne farò più nulla. E poi c'era quella canzone... qualcuno la ricorda? "Occhi di speranza" di Eros Ramazzotti:


Dovevo avere 13 o 14 anni quando è uscita e ricordo che, insieme a mia sorella e ad un'amica, la cantavamo a sguarciagola tra le lacrime. Come potevo esimermi dall'iscrivermi all'AIDO dopo essere cresciuta con questa canzone??? Impossibile!

Volevo anche iscrivermi all'ADMO, l'Associazione Donatori Midollo Osseo, però quella mi faceva un po' paura: nel caso fossi risultata compatibile, evento comunque molto improbabile, mi sarei dovuta sottoporre ad un intervento per farmi prelevare parte del midollo da una gamba. Insomma, per quanto minimo, è sempre un intervento! Poi però ho letto un articolo sui problemi di chi è malato di leucemia ed è in attesa di trovare un donatore compatibile: non c'è proprio confronto tra il (piccolo) problema che potevo vivere io in caso di intervento e quello che passano tutti i santi giorni queste persone, così mi sono informata e ho scoperto che all'ospedale di Gallarate era possibile iscriversi e l'ho fatto. Anni dopo sono stata anche contattata una volta per fare degli esami supplementari per stabilire se c'era compatibilità con una persona, ma purtroppo (per lei) non è stato così. La cosa bella è che anche se ci si iscrive all'ADMO poi non si è obbligati a donare: si può negare il consenso in qualunque momento dell'iter, ma penso che se sapessi che c'è una persona che sta male e che io sono potenzialmente l'unica che può aiutarla a guarire... beh, come farei a dire: "No, non me la sento"?

Comunque, soddisfatta delle mie iscrizioni multiple, ho propagandato le mie scelte, cosicché ho fatto iscrivere altre tre persone all'AVIS, prima di scoprire che ogni volta che donavo, diventavo anemica! :-§ Insomma, mi hanno detto gentilmente che il mio sangue, forse, era più utile a me, almeno per il momento. Ci sono rimasta malissimo! :-(

Solo dopo la nascita di Andrea, facendo esami di routine, ho scoperto di non avere più problemi di anemia, così ho riprovato a iscrivermi e questa volta mi hanno accettato. In realtà dono più frequentemente il plasma che il sangue, anche perché essendo allergica (non so bene a cosa, ma lo sono) il mio sangue non può essere usato per le donazioni dirette (non chiedetemi quindi che cavolo se ne facciano, perché non l'ho capito: "uso clinico" mi hanno detto). Mi accontento di poterlo fare e ogni volta che ritiro la mia bottiglia di vino rosso, sono fiera di me stessa :-)

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