mercoledì 24 ottobre 2012

Casinisti: diversi tipi.

Non ho intenzione di scrivere un post sui frequentatori delle case chiuse (casini) o delle sale da gioco (casinò), ma sui molto più comuni bambini casinisti.

Ieri a catechismo abbiamo raggiunto l'apoteosi: furto di caramelle al baretto dell'oratorio, appropriazione indebita di coltelli, corse intorno all'oratorio per evitare di cominciare l'incontro.

Quando finalmente siamo riusciti a radunarli e stavo facendo il solenne cazziatone, li guardavo e mentalmente li classificavo:

  • il leader negativo: quello che ha sempre creato problemi, che si diverte a correre fuori durante gli incontri, anche con la pioggia. Quello che ha sempre la risposta pronta e che cerca costantemente il tuo limite, il tuo punto debole, il tuo difetto. In fondo è un fine psicologo inconsapevole, peccato che non utilizzi in positivo le sue doti! Questo è il tipico personaggio a cui vorrei stare vicina, per fargli capire dove sbaglia e che meravigliosa persona potrebbe essere se solo lo volesse.
  • il casinaro indipendente: lui ama fare, disfare, chiacchierare. Non lo fa con cattiveria, ne con malizia; non cerca l'approvazione degli altri o un pubblico (cosa che invece fa il leader negativo), semplicemente non può farne a meno. Se solo si avesse il tempo e il modo di parlarci con calma, non creerebbe (quasi) nessun problema.
  • il subdolo: quello che ti sorride fingendosi angelico, che fa la battutina perfida, che istiga ed incita gli altri ma è in prima fila solo quando è convinto di non rischiare nulla. E' quello che, se gli dico "guarda che chiamo tua mamma" ti risponde: "chi se ne frega". Per me è il peggiore.
  • lo stupidotto: è quello che a volte penso non ci arrivi proprio. In fondo è un gregario, che però, per stupidità, a volte esagera. Ride per un nonnulla, si nasconde dietro ai compagni, ma se c'è qualche casino stai tranquilla che c'è anche lui. Bisognerebbe riuscire a tenerlo lontano da chi può trascinarlo.
  • la simpatica canaglia: di solito nei casini grandi lui non c'è, perché non gli interessa sfidare i tuoi limiti, non gli interessa fare danni.A lui piace giocare, divertirsi, chiacchierare, fare la battuta divertente. Però magari, mentre sei a metà di un cazziatone, non resiste, si alza in piedi, e dice quella frase che non ti aspetti e che rovina tutta l'atmosfera grave e seria che faticosamente avevi costruito. Ricordo un mio studente, che non a caso chiamavo "cabarettista", che alla fine di una mia sfuriata ha alzato educatamente la mano e, al mio permesso di parlare, ha detto: "prof, ma lo sa che dovrebbe proprio provare ad usare un rossetto rosa? Le donerebbe!" Ecco, cosa puoi fare se hai davanti un tipo così? Io scoppio a ridere e ho perso la partita. Però in cuor mio, lo adoro. :-D
  • il gregario: questa è la categoria più nutrita, purtroppo. Sono tutti quei bambini che normalmente non farebbero casini e sarebbero anche sufficientemente ubbidienti, ma se c'è la possibilità di fare qualcosa di divertente ed evitare di dover stare seduti ad ascoltare, colorare, leggere... beh, di certo non se la lasciano scappare. In questa categoria, purtroppo, a volte fanno parte anche bambini insospettati e insospettabili, magari solo una volta, per sentirsi parte del gruppo. 
  • il comunicatore: lui non fa casino, è anche abbastanza ubbidiente, ma ha la necessità di comunicare al mondo, al vicino o a te catechista, qualunque cosa, inerente o meno a quello di cui stai parlando. Loro non sono normalmente un problema, tranne quando stai cercando di riportare l'ordine nel gruppo, perché senza volere si uniscono al casino globale e lo amplificano.
Ma come cavolo fanno le maestre? Praticano l'ipnosi di gruppo? Hanno qualche segreto che si tramandano di generazione in generazione e di ciclo in ciclo? Li comprano con i voti? Li drogano col gelato della mensa?  Hanno bamboline voodoo di ogni bambino e le sanno usare con destrezza?

immagine da GQ.com


Non lo so, noi per il momento abbiamo eliminato i 10 minuti di gioco libero prima della catechesi e vedremo se funzionerà...


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