Eccola:
Intervista a Gesù Bambino
UNO: Buongiorno e benvenuti ad una puntata straordinaria di
“Chiesa in Chiesa”; un programma che ci sta aiutando a capire meglio tante cose
sulla nostra religione.
DUE: All’ultimo minuto abbiamo saputo che avremmo potuto
intervistare nientepopodimeno che...
TRE: Rombino i tamburi, squillino le trombe!
DUE: ....Gesù Bambino in persona! Un grande applauso al nostro
ospite!
GESU’: Grazie, grazie, troppo buoni!
TRE: Gesù Bambino, possiamo chiamarti solo Gesù? Non ti
offendi?
GESU’: Certo che no, è il mio nome! Significa
“Dio salva”.
QUATTRO: Un nome più che appropriato, mi pare! Però perché ti chiamano anche il Cristo o il messia?
GESU’: Quelli sono appellativi che mi sono
stati dati durante e dopo la mia predicazione: Cristo significa “Eletto dl
Signore”, mentre messia significa “Unto del Signore”, un altro modo per dire
che Dio mi ha scelto. Gli ebrei, tra cui sono nato e cresciuto, erano e sono in
attesa del messia annunciato dai profeti.
CINQUE: Io non ho mai capito bene questa cosa: ma
tu sei ebreo oppure no?
GESU’: Sono nato da una donna ebrea, Maria,
quindi sono ebreo per nascita. Da bambino sono stato educato e cresciuto come
un ebreo: ho studiato la Bibbia, il lungo racconto della storia d’amore tra
Dio e il suo popolo. Crescendo però ho capito che l’idea che gli uomini si
erano fatta di Dio era sbagliata o parziale: io, che lo conosco bene, sapevo di
essere stato mandato da mio Padre per raccontarvi com’è veramente Dio, per
insegnarvi ad amarlo come merita. Chi mi segue non è quindi ebreo, ma
cristiano, perché segue i miei insegnamenti.
CINQUE: Adesso è tutto più chiaro. Ma parliamo un
po’ dei tuoi primi giorni qui con noi, o sarebbe meglio dire con i nostri avi
che vivevano nella Palestina! Come sei finito a nascere in una grotta?
SEI: Ma no, era una capanna!
CINQUE: Una grotta!
GESU’: Calma, calma, non litigate: non è
importante sapere se fosse una capanna o una grotta, neanche i vangeli ne parlano!
SETTE: Come non ne parlano? Ma sei sicuro???
GESU’: Ahahahha! Certo che no, provate a leggere
il brano che parla della mia nascita: il secondo capitolo di Luca. L’unica cosa
di cui si parla è la _____________________________________________ (MANGIATOIA)
OTTO:
Cavolo, hai ragione!
CINQUE: Allora rifaccio al domanda: ma come sei
finito a nascere in una mangiatoia?
OTTO: Ma dai, l’abbiamo
appena letto! E’ nel vangelo di Luca: __________________________________ ( Luca 2,7: ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.)
GESU’: Esatto.
NOVE: E come ti sei sentito? Avevi freddo?
Era scomoda la mangiatoia? Il fieno ti faceva il solletico? C’erano davvero l’asino e il bue?
GESU’: Calma, calma! Beh, come per tutti i bambini, anche per me il
parto è stato un’esperienza faticosa (lo sapete che tutti i bambini piangono
appena nati?) e sentivo che Maria, mia mamma, era un po’ preoccupata, però è
andato tutto bene, mi hanno avvolto in un mantello e, accanto a mia mamma e a
Giuseppe, mi sentivo al sicuro.
DIECI: E gli angeli? E’ vero che cantavano?
UNDICI: Ma sì, lo dice qui, nel vangelo di Luca:____________________ (Luca 2,13-14: E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!»)
DODICI: E i pastori? Quando sono arrivati cosa hanno detto?
GESU’: Hanno raccontato a mia mamma e a Giuseppe di aver visto e sentito degli angeli che parlavano di me e
sono venuti pieni di curiosità. Poi sono andati a raccontarlo a tutti quelli
che conoscevano.
TREDICI: Hai avuto un sacco di visite insomma!
GESU’: Sì, effettivamente è stato così!
DODICI: Gesù, ma perché quando parli di Maria dici “mia mamma” e
quando parli di Giuseppe lo chiami per nome?
GESU’: Perché mio papà non è Giuseppe, ma Dio: c’è scritto anche
nei vangeli di Luca e in quello di Matteo.
SEI: E’
vero, nel vangelo di Matteo si dice proprio questo:____________________ (Matteo, 1,25: la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.)
UNDICI: Ma Giuseppe era bravo con te?
GESU’: E’ stato bravissimo: anche se non era il mio padre naturale,
mi ha amato molto e anche io gli ho voluto molto bene. Mi ha cresciuto come
fossi suo figlio ed è stato di grande aiuto per mia mamma Maria.
SETTE: Ma Gesù, perché il racconto di Luca è diverso da quello di
Matteo?
GESU’: Perché ognuno dei due volevo sottolineare qualcosa di
diverso: è come quando tu e i tuoi compagni andate a vedere un film o
raccontate a vostra mamma di una festa a cui siete stati: ognuno vorrà
raccontare la sua versione, quello che è piaciuto di più a lui o che lo ha
colpito di più. Ricordatevi poi che quando sono stati scritti i vangeli era
passato molto tempo dalla mia nascita e i ricordi potevano non essere proprio
fedeli.
UNO: Caro
Gesù, grazie per tutte le tue risposte! C’è qualcuno che vuole fare altre
domande a Gesù?
I bambini hanno suggerito altre domande (Andavi a scuola? Come ti vestivi? Con cosa giocavi? Eri felice da bambino?): io ho cercato di mantenere domande relative a Gesù bambino e non a Gesù adulto e ho cercato di dare risposte verosimili. Alcuni bambini hanno voluto copiarle sul foglio, dove avevo lasciato dello spazio.
DUE: Allora
salutiamo Gesù e lo ringraziamo per essere stato qui tra noi! Grazie Gesù, e
torna a trovarci!
GESU’: Ogni volta che c’è Natale, io torno per voi. Ogni volta che
lasciate il cuore aperto per me, io vengo a voi.
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