giovedì 17 gennaio 2013

Catechismo: Essere perfetti\2

Abbiamo cominciato la catechesi con la canzone "Beati quelli":

Beati quelli che poveri sono,
beati quanti son puri di cuore.
Beati quelli che vivono in pena
nell'attesa d'un nuovo mattino.
Saran beati, vi dico, beati
perché di essi è il regno dei cieli.
Saran beati, vi dico, beati
perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati quelli che fanno la pace,
beati quelli che insegnan l'amore.
Beati quelli che hanno la fame
e la sete di vera giustizia. 
Beati quelli che un giorno saranno
perseguitati per causa di Cristo,
perché nel cuore non hanno violenza,
ma la forza di questo Vangelo.

Divisi a gruppi abbiamo consegnato la nuova scheda, che verrà fatta in due incontri:



Cosa significa "beati"? Il dizionario ci dice che beato significa "felice, pienamente appagato e soddisfatto". Ci domandiamo quindi: quand'è che ci sentiamo felici? I bambini hanno risposto che si sentono felici quando stanno con i loro amici, con i loro genitori e familiari.
E' quindi evidente che sono felici quando stanno con le persone che amano.

Dio stesso si preoccupa della nostra felicità: ce ne accorgiamo ogni giorno guardando i doni che ci ha fatto. Ma sappiamo che questi non sono sempre sufficienti a farci essere felici. Allora Gesù fa di più, ci indica delle strade per essere felici, appagati e soddisfatti. Ma le strade che ci indica sono strade particolari, a prima vista addirittura assurde. Infatti:
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli
La società sembra sempre dirci che sono felici quelli che sono ricchi: ricchi di giochi, di vestiti, di libri, di oggetti. Ma un oggetto può renderci felici, soddisfatti solo per un tempo limitato: presto ci si stufa e si vuole un nuovo gioco, un nuovo vestito, un nuovo libro, un nuovo oggetto. E così si diventa sempre più insoddisfatti. Gesù ci dice che invece possiamo diventare felici solo se riusciamo a staccarci dagli oggetti e diventiamo come poveri. Gesù ci insegna che se ci facciamo poveri e accettiamo i doni che Dio ci fa con gioia e pieni di gratitudine, dividendoli con i nostri fratelli, avremo il regno dei cieli, cioè saremo circondati dal Suo amore e saremo pienamente felici.
Beati gli afflitti perché saranno consolati
Gli afflitti sono i sofferenti, coloro che soffrono per un dolore fisico o una grave preoccupazione. Per noi sono degli sfortunati a cui magari cerchiamo di stare lontani. Gesù sovverte questa convinzione dicendo esattamente l'opposto: felici i sofferenti, perché saranno consolati! Gesù ci promette che Dio consolerà, aiuterà in maniera particolare queste persone e invita anche noi a farlo, condividendo il dolore con chi soffre, per portare sollievo (ricordate la parabola del Buon Samaritano?). La condivisione, con gli altri e con Dio tramite la preghiera, rende felici anche quelli che soffrono.
Beati i miti perché erediteranno la terra
Chi sono le persone più invidiate? Quelle di successo e magari un po' arroganti, che pretendono attenzioni e le ottengono a volte anche con la violenza. Ma Gesù ci dice che per essere felici e godere del mondo dobbiamo imparare ad essere miti, gentili, rifiutando l'odio e rispondendo con l'amore anche alle offese, cercando la pace e ricomponendo le divisioni.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati
Spesso quando siamo testimoni di ingiustizie preferiamo guardare dall'altra parte, pensando che sia meglio farsi i fatti propri. Se c'è in giro un bullo, ci dicono di stargli lontano, di evitarlo, e sperare che se la prenda con qualcun altro. Gesù ci dice invece che dobbiamo cercare la giustizia e difenderla quando viene calpestata, solo così potremo avere un mondo migliore per noi e i nostri fratelli, ed essere felici.

Il resto la prossima settimana ;-)

Nessun commento:

Posta un commento