martedì 26 febbraio 2013

Catechismo: essere perfetti\8

Oggi abbiamo completato i dieci comandamenti terminando di vedere gli ultimi tre episodi del cartone animato "I X comandamenti" e discutendone insieme.



Non dire falsa testimonianza

Questo comandamento non si limita a dire che non bisogna mentire, ma soprattutto non bisogna farlo per mettere in cattiva luce qualcun altro. Ci siamo ricordati che la testimonianza è quella che danno i testimoni nei processi: mentire in quei casi significa di solito coprire le malefatte di qualcuno o, viceversa, indicare come colpevole chi è innocente, ma anche senza essere in tribunale, spettegolare, parlare male di qualcuno può rendere la vita davvero difficile e rovinare le amicizie più solide, come si vede bene nell'episodio del cartone animato. 

Non desiderare la donna d'altri

Anche in questo caso, la prima e più semplicistica spiegazione del comandamento si intuisce facilmente: abbiamo ben presente cosa può succedere quando la donna o l'uomo di una coppia viene desiderato e "rubato" da qualcun altro: le famiglie che si sfasciano per il tradimento di uno dei due genitori sono purtroppo molto frequenti. Ma questo comandamento può leggersi anche in modo più ampio: non desiderare la donna (o l'uomo) d'altri significa anche che non si deve considerare la donna (e l'uomo) come un oggetto di proprietà di qualcuno, un oggetto da invidiare, desiderare, rubare. Significa prima di tutto rispettare l'altra persona in quanto tale e rispettare il legame che lo/a lega a qualcun altro. 

Non desiderare la roba d'altri

Come il comandamento "Non rubare", anche questo ha un senso restrittivo ed esplicito (non invidiare ciò che è di qualcun altro) e uno più ampio ed implicito: a volte desideriamo e ci appropriamo anche di ciò che non è nostro, ma di tutti: inquiniamo l'aria con le nostre macchine solo per pigrizia, consumiamo l'acqua in abbondanza senza riguardo per chi non ce l'ha, sprechiamo il cibo, roviniamo il materiale che ci viene offerto in condivisione per incuria, ecc. Non ci rendiamo conto che ciò che è di tutti, è anche nostro (quindi dobbiamo averne cura), ma non è solo nostro (quindi dobbiamo condividerlo con gli altri).

Osservazioni

Abbiamo osservato come i comandamenti siano in alcuni casi presenti anche nelle leggi del nostro e di altri paesi: se rubiamo, non andiamo solo contro il comandamento di Dio, ma anche contro la legge del nostro Stato. Pensandoci però ci siamo resi conto che i punti di vista nell'applicazione di queste regole sono diversi: spesso la legge è più "limitata" del comandamento, per esempio nel caso del comandamento "non uccidere" (in Italia i militari possono uccidere, nell'esercizio delle loro funzioni; le donne che lo desiderano per determinati motivi possono abortire), ma anche di "non rubare" (per quanto riguarda il concetto di condivisione). 

Conclusioni

Ognuno di noi si è chiesto quale sia il comandamento che fa più fatica a rispettare: ho proposto che ognuno si faccia questa domanda la sera, durante le preghiere, in modo da poter chiedere a Dio aiuto per migliorarsi ogni giorno.


Qui sopra il cartellone che abbiamo fatto per rappresentare la nostra vita come una casa, fondata sulla roccia, e costruita secondo le indicazioni di Dio

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