lunedì 14 gennaio 2013

"Le pecore e il pastore" di Andrea Camilleri

Nel 1945 il vescovo di Agrigento, Giovanni Battista Peruzzo, viene ferito gravemente da alcuni banditi, probabilmente a causa della sua opera a favore dei contadini e contro i latifondisti siciliani. Dopo sei giorni di prognosi riservata, viene data notizia che il sacerdote è sopravvissuto. Undici anni dopo suor Enrichetta Fanara, badessa del convento di clausura benedettino di Palma di Montechiaro, scrive queste parole al vescovo: 
«Non sarebbe il caso di dirglielo ma glielo diciamo per fargli ubbidienza(...) Quando V.E. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunità offrì la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. Il Signore accettò l'offerta e il cambio: dieci monache, le più giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro beneamato pastore».
La lettura di questa notizia (documentata) colpisce e incuriosisce Camilleri, che cerca nuove informazioni e testimonianze e alla fine scrive questo libro, raccontando le sue ricerche e descrivendo una possibile ricostruzione degli avvenimenti.

Cosa mi è piaciuto

Premetto che Camilleri mi piace (quasi) sempre: nonostante l'utilizzo di un italiano/siculo, trovo la sua scrittura scorrevole e divertente.

Anche le trame non sono mai scontate e in particolare questo libro, che non è propriamente un romanzo ma che non saprei bene in quale categoria inserire, è davvero interessante. Uno dei pregi di questo autore è infatti la capacità di raccontare la Storia insieme alla storia dei suoi personaggi e renderla affascinante. 

Mi è piaciuto il rispetto col quale ha trattato un tema estremamente delicato e controverso, senza lasciare che il suo giudizio prendesse il sopravvento. 

Mi è piaciuto come è riuscito, con poche pennellate, a caratterizzare i molti personaggi che entrano in gioco. 

Cosa non mi è piaciuto

L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata forse la mancanza delle carte storiche, a partire dalla famosa lettera da cui tutto parte: il brano che da inizio a tutto è infatti solo uno stralcio riportato in una nota di un libro che Camilleri ha letto e, nelle sue ricerche, l'autore non arriva né all'originale di quella lettera, ne ad altre testimonianze definitive. 

Concludendo

Veramente interessante e godibile, da leggere.

Voti

Intreccio: 7
Descrizioni: 8
Personaggi: 8
Narrazione: 9
Complessivo: 8

Intervista all'autore

Non ne ho trovate che riguardassero questo libro.

Informazioni spicciole

Titolo: Le pecore e il pastore
Autore: Andrea Camilleri
Casa editrice: Sellerio
Prezzo: 10€
Prima edizione: 2007
Lingua originale: italiano/siciliano

Curiosità

Questa curiosità riguarda me, non l'autore:  il primo libro di Camilleri che ho letto è stato "Gli arancini di Montalbano" e l'ho ricevuto in un modo particolare. Doveva essere il 2000, cominciava a funzionare l'e-commerce e io avevo da poco la mia prima casella di posta elettronica. Un giorno mi arrivò una mail in cui mi si diceva che, se ero disponibile a rispondere a poche domande, potevo ricevere gratuitamente un libro a scelta tra due titoli: non ricordo quale fosse l'altro, ma io scelsi questo di Montalbano, che non conoscevo minimamente. Quando mi arrivò e lo cominciai a leggere mi fu subito chiaro come mai me lo avevano dato gratis: era terribile! Mai trovati tanti errori in una sola pagina: "macari" invece di "magari" e tanti, tanti altri! Solo arrivata alla terza pagina (che fulmine di guerra, eh??) mi resi conto che non erano errori, ma termini presi dal siciliano e inseriti appositamente! Da quel momento in poi ho comprato e gustato innumerevoli romanzi di questo autore.

Le curiosità sul libro sono all'interno del libro stesso e ve le lascio da gustare ;-)

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