Ieri sera sono uscita a chiacchierare con un amico e parla che ti parla, siamo finiti a confrontarci sui trasferimenti all'estero.
Lui ha vissuto 3 anni in Inghilterra quando era adolescente perché suo papà era stato trasferito là per lavoro e la famiglia lo ha seguito.
Io vivo nello stesso quartiere dove sono nata.
Lui sta scoprendo solo ora le cicatrici che quell'esperienza gli ha lasciato, mentre ha ben presenti i vantaggi che gli ha regalato.
Io sono sempre stata terrorizzata da queste esperienze, per tutta una serie di motivi.
Vita, pensieri, parole di una donna che non si sente solo mamma.
giovedì 31 gennaio 2013
martedì 29 gennaio 2013
Catechismo: essere perfetti\4
Abbiamo cominciato l'incontro con la canzone "Mattone su mattone":
Ho tante, tante cose, tantissimo da fare;Poi, divisi in gruppo, cominciamo la nuova scheda:
ho tutto il giorno pieno, ho anche da studiare!
Ma in fondo, in fondo al cuore, non ti scordare che..
Mattone su mattone
viene su la grande casa,
che fatica, che fatica che si fa!
Perché?
Mattone su mattone
viene su la grande casa,
è il Signore che ci vuole abitar con te.
Ma fermati un momento, e provati a pensare,
che cosa c'è che importa di tutto questo fare?
E ti dirò un segreto che è quel che fa per te...
Spalanca la tua porta, e prova a guardar fuori,
e guarda tutti gli altri che stanno ad aspettare
un poco del tuo tempo da fare a metà
Bidelle e deputate
foto da internet |
Pare sia andata così: la Gelmini ha detto: “Io credo che qualche volta si faccia anche un uso decorativo delle donne, nel senso che le si mettono in posti dove hanno pochissimo potere”. e la Finocchiaro ha risposto: “Stiamo parlando di deputate, non di bidelle, con tutto il rispetto per un lavoro importantissimo”.
Oddio, sono io cerebrolesa o lei non ha detto nulla di strano? Chi mi spiega qual è il problema? Perché io proprio non ci arrivo.
O pensiamo (e c'è chi lo pensa) che una bidella abbia più potere di una parlamentare e allora consideriamo la Finocchiaro una poveretta che non ha capito nulla della vita, oppure ha detto solo la verità, senza nessuna offesa per bidelle e parlamentari. Se uno dicesse che Marchionne ha più potere di un operaio FIAT direbbe una cavolata? L'operaio si dovrebbe offendere? Perché? Chiaro, senza l'operaio non ci sarebbe neanche Marchionne, chi lo mette in dubbio? Ma non è proprio la stessa cosa.
A me sembra che il politicamente corretto abbia rincitrullito le persone. Se la Finocchiaro avesse detto che le parlamentari sono più intelligenti o fanno un lavoro più utile delle bidelle allora ci poteva stare la polemica, ma così è proprio gratuita.
Pazzesco, adesso difendo pure la Finocchiaro, manco mi stesse simpatica...
lunedì 28 gennaio 2013
Quelle scene che non si dimenticano...\2
Le scene sexy sono sicuramente indimenticabili, ma non sono le sole. Per esempio io ricordo benissimo alcune scene romantiche o divertenti o commoventi, così ho deciso di condividere anche queste, chiedendo suggerimenti ad altri amici.
Il post di oggi si riferisce alle scene divertenti :-) ed ecco la mia classifica.
- Da "Innocenti bugie", una delle scene iniziali: Tom Cruise e Cameron Diaz si conoscono per caso in un aereo semi deserto, lui è un agente segreto che viene creduto "venduto" e per questo è pedinato da altri agenti pronti ad ucciderlo, lei non c'entra nulla e non capisce nulla finché non è troppo tardi. Ho scoperto questo film per caso (anche perchè per anni ho evitato i film con Tome Cruise: lui mi sta troppo antipatico) e me lo sono già visto 3-4 volte...
- da"Chiedimi se sono felice" con Aldo, Giovanni e Giacomo: premesso che mi fanno divertire moltissimo tutti e tre, in particolare io adoro Aldo, che trovo strepitoso. Ecco una delle scene più divertenti, secondo me:
- i film di Bridget Jones: diciamo che i libri sono assolutamente più divertenti, ma anche i film mi sono piaciuti, ecco un estratto:
Mia sorella mi ha anche ricordato "Benvenuti al sud":
Le vostre quali sono? :-)
Le vostre quali sono? :-)
venerdì 25 gennaio 2013
Telefonate indesiderate
Io odio (puffo brontolone, lo so, lo so..) quelli che ti chiamano al telefono di casa per proporti mirabolanti offerte, non li sopporto proprio, senza contare che riescono regolarmente a farlo negli orari in cui i miei figli dormono.
Quando stavamo nella casa vecchia ci beccavamo anche quelli che cercavano un bar del posto (non abbiamo mai capito se il nostro numero fosse il loro vecchio oppure se ci fosse semplicemente uno scambio di cifre tra i due che portava i disattenti a sbagliare) alle ore più strane.
Insomma, quando abbiamo cambiato casa, abbiamo cambiato numero (e compagnia telefonica) e l'abbiamo tenuto quasi segreto: non è sulle pagine bianche, non lo utilizziamo mai per le sottoscrizioni (piuttosto metto quello del cellulare, tanto non lo sento mai... :-D ), lo conoscono in pochissimi, per lo più parenti (e a volte mi pento anche di questo...).
In realtà, ad essere sinceri sinceri, avremmo anche evitato il telefono fisso, se esistesse un contratto conveniente che prevede solo la linea adsl, ma non l'abbiamo ancora trovato...
Tutta questa premessa per dire che quando, un paio di mesi fa, mi ha chiamato una tizia con accento chiaramente straniero per propormi una seduta gratuita presso uno studio medico della mia città, sono cascata dalle nuvole, le ho domandato dove avesse trovato il mio numero e ho richiesto espressamente di cancellarlo dal loro database.
Quando stavamo nella casa vecchia ci beccavamo anche quelli che cercavano un bar del posto (non abbiamo mai capito se il nostro numero fosse il loro vecchio oppure se ci fosse semplicemente uno scambio di cifre tra i due che portava i disattenti a sbagliare) alle ore più strane.
Insomma, quando abbiamo cambiato casa, abbiamo cambiato numero (e compagnia telefonica) e l'abbiamo tenuto quasi segreto: non è sulle pagine bianche, non lo utilizziamo mai per le sottoscrizioni (piuttosto metto quello del cellulare, tanto non lo sento mai... :-D ), lo conoscono in pochissimi, per lo più parenti (e a volte mi pento anche di questo...).
In realtà, ad essere sinceri sinceri, avremmo anche evitato il telefono fisso, se esistesse un contratto conveniente che prevede solo la linea adsl, ma non l'abbiamo ancora trovato...
Tutta questa premessa per dire che quando, un paio di mesi fa, mi ha chiamato una tizia con accento chiaramente straniero per propormi una seduta gratuita presso uno studio medico della mia città, sono cascata dalle nuvole, le ho domandato dove avesse trovato il mio numero e ho richiesto espressamente di cancellarlo dal loro database.
Ricerche universitarie
Non so se capita anche a voi, ma a volte leggo di certe ricerche che mi sconvolgono, e non so come mai, ma di solito arrivano dagli States (probabilmente perché in Italia girano meno soldi per le università e le ricerche non si fanno e basta...). Dell'ultima in ordine temporale ne ho letto stamane i risultati sul Corriere on-line. Pare che dopo mesi di ricerca siano arrivati alla conclusione che dormire bene e a lungo renda più tranquilli e rilassati e soprattutto nelle coppie (sposate o no) aumenti la collaborazione e l'armonia. Il mio primo pensiero è stato uno strabiliato:
"ma va'???!!!"
martedì 22 gennaio 2013
Catechismo: essere perfetti\3
Anche oggi abbiamo cominciato con la canzone "Beati quelli", come la volta scorsa e, divisi in gruppo, abbiamo completato la scheda con le 4 beatitudini successive.
Infine:
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordiaAnche in questo caso, l'indicazione di Gesù è opposta rispetto a quello che la società, e l'istinto, ci spingono a fare: vendicare le "offese subite", rendere "pan per focaccia". E abbiamo davanti agli occhi a cosa portano queste spirali di violenza. Gesù invece ci insegna che l'unico modo per vivere bene con gli altri (e con noi stessi) è perdonare e farsi perdonare.
Beati i puri di cuore perché vedranno DioChi sono i puri di cuore? I puri di cuore sono quelle persone che non vedono il male dovunque, che non mettono malizia nel loro sguardo, ma che cercano e vedono Dio in ciò che li circonda e soprattutto negli altri. Sono quelle persone che non sanno cosa significhi il detto "a pensar male ci si azzecca", insomma.
Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati Figli di DioQuesta beatitudine assomiglia a quella dei misericordiosi perché si parla ancora di pace, in questo caso però Dio ci chiede di allargare lo sguardo da noi stessi agli altri, al mondo: essere operatori di pace significa cercare di ricostruire la pace dove non c'è più, il contrario di chi mette zizzania, il contrario del famoso "dividi et impera".
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei CieliAnche questa beatitudine ne ricorda un'altra, quella riferita a chi ha fame e sete di giustizia, e anche in questo caso l'accento è leggermente diverso: qui si parla chiaramente di chi viene perseguitato, quindi di chi subisce delle (in)giustizie: il razzismo, i pregiudizi, le persecuzioni religiose, il fanatismo...
Infine:
Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.E' stato il destino di quasi tutti gli apostoli e di tutti i martiri che ancora oggi testimoniano la loro fede al mondo.
Quelle scene che non si dimenticano...\1
Dopo il post sul fascino (a proposito, potete ancora rispondere al sondaggio qui a fianco) ho pensato sarebbe stato carino farne uno sulle scene dei film più sensuali e, chiedendo un po' in giro, mi sono accorta che è proprio vero che ognuno ha i suoi gusti!
Comincio a presentarne qualcuna di quelle che piacciono a me:
Comincio a presentarne qualcuna di quelle che piacciono a me:
- dal film "Don Juan De Marco, maestro d'amore" con Jhonny Depp e Marlon Brando, la scena iniziale (l'ho visto al cinema e quando è uscito in videocassetta l'ho comprato solo per questa scena!):
Incomprensioni...
Io odio le incomprensioni. Lo so, ho l'odio facile, ci sono dei momenti in cui mi sento puffo brontolone, ma chi se ne frega? Io le odio e basta.
Tra l'altro sono al centro di molti libri e film e in alcuni casi mi fanno venire il nervoso pure lì, tanto che li mollo a metà (nel caso dei libri, vado a vedere come finisce e continuo solo se le incomprensioni si sono risolte, cosa che normalmente succede).
Come mai ne parlo oggi? Adesso vi racconto...
E' da qualche giorno che mio marito continua ad ascoltare su youtube un gruppo che non so come ha scoperto, i "Perpetuum Jazzile":
ne è proprio affascinato. Dato che non è una cosa che succeda spesso, ho pensato: "Potrei regalargli per il compleanno il cd!", solo che il compleanno è ancora lontano, e comunque lui odia i regali e odia i compleanni, così ho pensato: chissenefrega, glielo compro subito così gli faccio una sorpresa.
L'ho cercato in internet e ho scoperto che l'ultimo album è doppio (cd+dvd) e non costa neanche tanto; per evitare che si trovi la spesa sul conto, ho chiesto a mio papà di prenderlo per me e sto aspettando che il pacco arrivi.
Tutto bene, no?
venerdì 18 gennaio 2013
Sexy, affascinante o semplicemente bella?
Questo blog è fantastico perché non lo legge quasi nessuno, ma quelli che lo fanno mi suggeriscono i temi da trattare! :-D Ma almeno poi commentassero qui sotto, che magari potrebbero nascere degli scambi interessanti!
Oggi il tema l'ha proposto l'amica matta (nel senso migliore che questo aggettivo può avere) di mia sorella, che ha anche postato su facebook, giusto per darmi l'ispirazione:
Sono così andata a cercare la traduzione di sexy, perché speravo di poterlo tradurre con "sensuale", e invece no! Sexy significa proprio "erotico", cioè "che stimola le pulsioni sessuali", mentre sensuale si riferisce ai sensi, in particolare "che eccita i sensi". Affascinante è invece un sinonimo di seducente, che affascina e seduce.
Ora che abbiamo dato qualche definizione, penso proprio sia arrivato il momento di inaugurare il primo sondaggio di questo blog, qui sulla spalla destra: lo terrò fino a fine gennaio, quindi avete tutto il tempo di pensarci e rispondere (ma fatelo!! :-) ).
Oggi il tema l'ha proposto l'amica matta (nel senso migliore che questo aggettivo può avere) di mia sorella, che ha anche postato su facebook, giusto per darmi l'ispirazione:
.....La donna bella può suscitare ammirazione; basta all’occhio. Quella sexy suscita lo stupore, chiede l’incontro, provoca l’anima, interroga la fantasia, eccita il progetto, esige l’amore, vuole il respiro del bacio olfattivo....Di questa citazione mi ha colpito l'ultimo aggettivo: non avrei mai definito un bacio "olfattivo", no?
Sono così andata a cercare la traduzione di sexy, perché speravo di poterlo tradurre con "sensuale", e invece no! Sexy significa proprio "erotico", cioè "che stimola le pulsioni sessuali", mentre sensuale si riferisce ai sensi, in particolare "che eccita i sensi". Affascinante è invece un sinonimo di seducente, che affascina e seduce.
Ora che abbiamo dato qualche definizione, penso proprio sia arrivato il momento di inaugurare il primo sondaggio di questo blog, qui sulla spalla destra: lo terrò fino a fine gennaio, quindi avete tutto il tempo di pensarci e rispondere (ma fatelo!! :-) ).
giovedì 17 gennaio 2013
Catechismo: Essere perfetti\2
Abbiamo cominciato la catechesi con la canzone "Beati quelli":
Divisi a gruppi abbiamo consegnato la nuova scheda, che verrà fatta in due incontri:
Beati quelli che poveri sono,
beati quanti son puri di cuore.
Beati quelli che vivono in pena
nell'attesa d'un nuovo mattino.
Saran beati, vi dico, beati
perché di essi è il regno dei cieli.
Saran beati, vi dico, beati
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che fanno la pace,
beati quelli che insegnan l'amore.
Beati quelli che hanno la fame
e la sete di vera giustizia.
Beati quelli che un giorno saranno
perseguitati per causa di Cristo,
perché nel cuore non hanno violenza,
ma la forza di questo Vangelo.
Divisi a gruppi abbiamo consegnato la nuova scheda, che verrà fatta in due incontri:
mercoledì 16 gennaio 2013
Come un quadro
E così oggi è stato il "gran giorno"!
Stamane sono andata alla profumeria in perfetto orario e ho scoperto come si sente un quadro ad essere dipinto.
Non è che sia stata la prima volta che qualcuno mi truccasse: per il mio matrimonio mia cognata, estetista, mi aveva preparato magnificamente, però, complice l'emozione per un evento ben più importante, non avevo fatto tanto caso a cosa facesse.
Mi ricordo invece meglio la mia commessa preferita (che purtroppo non so che fine abbia fatto) nella profumeria dove ho comprato gli ultimi trucchi, tipo 10 anni fa (!!). Ero andata là depressissima perché, in un viaggio per Roma a capodanno, mi era stata rubata la valigia con tutti i trucchi raccolti in anni di (risicati) acquisti. Così sono andata lì (scegliendo una profumeria a caso tra quelle della mia città) e ho trovato questa donna simpaticissima (avete mai notato che la maggior parte delle commesse delle profumerie sono tremendamente antipatiche? Spocchiose, direi) che non solo mi ha consigliato magnificamente, ma si è premurata di farmi provare tutti i prodotti insegnandomi come stendere e applicare ognuno di essi.
Ma adesso torniamo ad oggi. La differenza con le altre volte è stata che avevo uno specchio ben illuminato davanti che mi permetteva di vedere i risultati parziali del lavoro della visagista (chissà perché nelle mie fantasie era un uomo...). Ho così realizzato pienamente che l'applicazione di primer (non sapevo neanche che esistesse...), fondotinta (nude... e intanto che me lo applicava mi chiedevo, ma se non si vede che cavolo lo metto a fare?), correttore per le occhiaie (non vi dico quanto ho dormito stanotte...) e cipria mi faceva diventare una specie di tela bianca (sarà anche la mia carnagione...) su cui poi la visagista non ha fatto altro che ridisegnare ciglia, sopracciglia, palpebre, bocca e guance (credo che anche l'utilizzo continuo di decine di pennelli di ogni forma e dimensione abbia accentuato questa sensazione).
Comunque questa cosa mi ha filosoficamente intrigato, ma anche un po'infastidito (lo so, so' strana...).
Non contenta di avermi fatto desiderare decine di colori in vari formati, e non parliamo poi dei pennelli :-) , mi ha anche consigliato una serie di creme, sieri, contorni occhi, latti, ecc ecc.
Alla fine ho comprato circa la metà delle cose che volevo e un terzo di quelle consigliate da lei e... ho speso un patrimonio! Per fortuna che avevo il buono di mia sorella e la busta dei miei di Natale, altrimenti mi sarei sentita una ladra...
Ma ecco il risultato :-)
PS: tornata a casa e scartato il tutto, campioncini compresi, tiro fuori il mio (minuscolo) beauty case, elimino quello che c'è da eliminare, aggiungo gli acquisti e mi accorgo di una cosa che mi fa capire, nel caso avessi dei dubbi, di avere una memoria peggio del gruviera e di non essere in grado di dare importanza al trucco: ho scelto la visagista Dior convinta che fosse la marca che mi aveva consigliato la mia commessa preferita, invece erano tutti di Chanel! Che caso disperato...
Vorrà dire che adesso potrò confrontare Chanel (vecchio di 11 anni...) e Dior...
PPS: il miglior acquisto? Un bellissimo rossetto albicocca che devo ancora provare, con matita e fard coordinati (perché il fard si coordina col rossetto! Non lo sapevate??? ma vi devo spiegare tutto io??? :-D )
Stamane sono andata alla profumeria in perfetto orario e ho scoperto come si sente un quadro ad essere dipinto.
Non è che sia stata la prima volta che qualcuno mi truccasse: per il mio matrimonio mia cognata, estetista, mi aveva preparato magnificamente, però, complice l'emozione per un evento ben più importante, non avevo fatto tanto caso a cosa facesse.
Mi ricordo invece meglio la mia commessa preferita (che purtroppo non so che fine abbia fatto) nella profumeria dove ho comprato gli ultimi trucchi, tipo 10 anni fa (!!). Ero andata là depressissima perché, in un viaggio per Roma a capodanno, mi era stata rubata la valigia con tutti i trucchi raccolti in anni di (risicati) acquisti. Così sono andata lì (scegliendo una profumeria a caso tra quelle della mia città) e ho trovato questa donna simpaticissima (avete mai notato che la maggior parte delle commesse delle profumerie sono tremendamente antipatiche? Spocchiose, direi) che non solo mi ha consigliato magnificamente, ma si è premurata di farmi provare tutti i prodotti insegnandomi come stendere e applicare ognuno di essi.
Ma adesso torniamo ad oggi. La differenza con le altre volte è stata che avevo uno specchio ben illuminato davanti che mi permetteva di vedere i risultati parziali del lavoro della visagista (chissà perché nelle mie fantasie era un uomo...). Ho così realizzato pienamente che l'applicazione di primer (non sapevo neanche che esistesse...), fondotinta (nude... e intanto che me lo applicava mi chiedevo, ma se non si vede che cavolo lo metto a fare?), correttore per le occhiaie (non vi dico quanto ho dormito stanotte...) e cipria mi faceva diventare una specie di tela bianca (sarà anche la mia carnagione...) su cui poi la visagista non ha fatto altro che ridisegnare ciglia, sopracciglia, palpebre, bocca e guance (credo che anche l'utilizzo continuo di decine di pennelli di ogni forma e dimensione abbia accentuato questa sensazione).
Comunque questa cosa mi ha filosoficamente intrigato, ma anche un po'infastidito (lo so, so' strana...).
Non contenta di avermi fatto desiderare decine di colori in vari formati, e non parliamo poi dei pennelli :-) , mi ha anche consigliato una serie di creme, sieri, contorni occhi, latti, ecc ecc.
Alla fine ho comprato circa la metà delle cose che volevo e un terzo di quelle consigliate da lei e... ho speso un patrimonio! Per fortuna che avevo il buono di mia sorella e la busta dei miei di Natale, altrimenti mi sarei sentita una ladra...
Ma ecco il risultato :-)
PS: tornata a casa e scartato il tutto, campioncini compresi, tiro fuori il mio (minuscolo) beauty case, elimino quello che c'è da eliminare, aggiungo gli acquisti e mi accorgo di una cosa che mi fa capire, nel caso avessi dei dubbi, di avere una memoria peggio del gruviera e di non essere in grado di dare importanza al trucco: ho scelto la visagista Dior convinta che fosse la marca che mi aveva consigliato la mia commessa preferita, invece erano tutti di Chanel! Che caso disperato...
Vorrà dire che adesso potrò confrontare Chanel (vecchio di 11 anni...) e Dior...
PPS: il miglior acquisto? Un bellissimo rossetto albicocca che devo ancora provare, con matita e fard coordinati (perché il fard si coordina col rossetto! Non lo sapevate??? ma vi devo spiegare tutto io??? :-D )
martedì 15 gennaio 2013
Attesa
Domani è il gran giorno: appuntamento alle 9.30 alla profumeria per l'incontro col visagista di Dior!
Ogni volta che passo davanti ad uno specchio guardo con odio il brufoletto sotto pelle che deturpa l'angolo estremo del mio mento e mi chiedo perché non poteva aspettare due giorni per farsi vedere.
Stasera ho in programma un bel suffumigio a base di bicarbonato e camomilla (rimedi della nonna...) sempre che Eleonora non si comporti come ieri sera e mi tenga impegnata fino al mio sfinimento (anche perché stamane ho fatto una nuova donazione di plasma all'avis e sono un po' provata. Ovviamente mio marito ha una cena di lavoro: quando servirebbe, non c'è mai!).
Ogni tanto alzo lo sguardo al cielo e prego che non nevichi o, se proprio deve nevicare, che sia poco e finisca presto: mi ci manca solo che non riesca ad andare al mio appuntamento per la neve! Oppure, mi sovviene l'idea solo ora, potrebbe non riuscire ad arrivare il visagista! :-O Nononono, non voglio neanche pensarci...
Per allontanare i pensieri da queste possibilità deprimenti, mi concentro su cosa chiedere, perché mica voglio un trucco da diva o da serata in discoteca:quando mai lo userei? No, voglio qualcosa di discreto che valorizzi il mio volto e i miei colori e che mio marito possa apprezzare (lui non ama molto il trucco).
E poi voglio acquistare qualche prodotto indispensabile e adatto a me per sostituire i (pochi) che ho a casa. Una mia amica mi ha cominciato a fornire qualcosa, regalandomi per Natale questo bellissimo angioletto:
E poi devo assolutamente acquistare anche lo struccante! Quello che avevo a casa non vi dico da quanti ANNI era scaduto! :-D
Piccola parentesi: sapete perché non mi trucco mai? Non per il marito che rompe, non perché mi mancano i trucchi, non per mancanza di tempo, ma perché ODIO struccarmi! Voi no? Quando ti trucchi è divertente vedere il tuo viso che cambia un po' per volta, decidere i colori, osservare l'effetto finale: è un po' come disegnare. Ma struccarsi è noiosissimo! Litigare con il rimmel che non ne vuole sapere di andarsene, passare il latte, poi il tonico, poi l'acqua (odio la sensazione che mi lascia il tonico sul viso), poi mettere la crema... che barba!
Invece mi spiace proprio di non avere le unghie adatte allo smalto. Ho delle mani molto grandi, con dita lunghe, che però finiscono a "martelletto", con unghie cortissime, tozze e che si disfano se le lascio crescere. Ho provato di tutto: smalti indurenti, impacchi con olio e limone (rimedi della nonna... :-) ), creme... non c'è nulla da fare! Una volta ho anche chiesto per la ricostruzione delle unghie e la tipa mi ha detto che prima avrei dovuto farle crescere almeno di qualche millimetro: grazie tante, non ci riesco! Così mi sono rassegnata (per la gioia di mio marito, che neanche lo smalto sopporta!).
Va be', guardiamo il lato positivo: tutto risparmio! ;-)
Ogni volta che passo davanti ad uno specchio guardo con odio il brufoletto sotto pelle che deturpa l'angolo estremo del mio mento e mi chiedo perché non poteva aspettare due giorni per farsi vedere.
Stasera ho in programma un bel suffumigio a base di bicarbonato e camomilla (rimedi della nonna...) sempre che Eleonora non si comporti come ieri sera e mi tenga impegnata fino al mio sfinimento (anche perché stamane ho fatto una nuova donazione di plasma all'avis e sono un po' provata. Ovviamente mio marito ha una cena di lavoro: quando servirebbe, non c'è mai!).
Ogni tanto alzo lo sguardo al cielo e prego che non nevichi o, se proprio deve nevicare, che sia poco e finisca presto: mi ci manca solo che non riesca ad andare al mio appuntamento per la neve! Oppure, mi sovviene l'idea solo ora, potrebbe non riuscire ad arrivare il visagista! :-O Nononono, non voglio neanche pensarci...
Per allontanare i pensieri da queste possibilità deprimenti, mi concentro su cosa chiedere, perché mica voglio un trucco da diva o da serata in discoteca:quando mai lo userei? No, voglio qualcosa di discreto che valorizzi il mio volto e i miei colori e che mio marito possa apprezzare (lui non ama molto il trucco).
E poi voglio acquistare qualche prodotto indispensabile e adatto a me per sostituire i (pochi) che ho a casa. Una mia amica mi ha cominciato a fornire qualcosa, regalandomi per Natale questo bellissimo angioletto:
E poi devo assolutamente acquistare anche lo struccante! Quello che avevo a casa non vi dico da quanti ANNI era scaduto! :-D
Piccola parentesi: sapete perché non mi trucco mai? Non per il marito che rompe, non perché mi mancano i trucchi, non per mancanza di tempo, ma perché ODIO struccarmi! Voi no? Quando ti trucchi è divertente vedere il tuo viso che cambia un po' per volta, decidere i colori, osservare l'effetto finale: è un po' come disegnare. Ma struccarsi è noiosissimo! Litigare con il rimmel che non ne vuole sapere di andarsene, passare il latte, poi il tonico, poi l'acqua (odio la sensazione che mi lascia il tonico sul viso), poi mettere la crema... che barba!
Invece mi spiace proprio di non avere le unghie adatte allo smalto. Ho delle mani molto grandi, con dita lunghe, che però finiscono a "martelletto", con unghie cortissime, tozze e che si disfano se le lascio crescere. Ho provato di tutto: smalti indurenti, impacchi con olio e limone (rimedi della nonna... :-) ), creme... non c'è nulla da fare! Una volta ho anche chiesto per la ricostruzione delle unghie e la tipa mi ha detto che prima avrei dovuto farle crescere almeno di qualche millimetro: grazie tante, non ci riesco! Così mi sono rassegnata (per la gioia di mio marito, che neanche lo smalto sopporta!).
Va be', guardiamo il lato positivo: tutto risparmio! ;-)
lunedì 14 gennaio 2013
"Le pecore e il pastore" di Andrea Camilleri
Nel 1945 il vescovo di Agrigento, Giovanni Battista Peruzzo, viene ferito gravemente da alcuni banditi, probabilmente a causa della sua opera a favore dei contadini e contro i latifondisti siciliani. Dopo sei giorni di prognosi riservata, viene data notizia che il sacerdote è sopravvissuto. Undici anni dopo suor Enrichetta Fanara, badessa del convento di clausura benedettino di Palma di Montechiaro, scrive queste parole al vescovo:
«Non sarebbe il caso di dirglielo ma glielo diciamo per fargli ubbidienza(...) Quando V.E. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunità offrì la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. Il Signore accettò l'offerta e il cambio: dieci monache, le più giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro beneamato pastore».
La vita
Ieri un ragazzo che conosco ha messo sulla sua bacheca di Facebook la seguente riflessione:
Non so se avete letto la notizia del ragazzo che a capodanno è andato sotto casa dell'ex e, dopo averle dichiarato per l'ennesima vota il suo amore, si è dato fuoco. Dopo il gesto, ricoverato in ospedale, ha detto di essere pentito: "No, non lo rifarei. Adesso ho capito che per lei non vale la pena morire".
Sono rimasta molto colpita, non dal gesto di Alessandro, di cui parlerò dopo, ma dall'ammirazione che ha suscitato nel ragazzo che conosco e nei suoi amici (se posso tradurre i "mi piace" di quel post come approvazioni). Anche un po' preoccupata come mamma: tutti possibili emuli?
Certo, l'adolescenza è un'età in cui i ragazzi (sia maschi che femmine) sono attratti dall'amore: non è ancora arrivato il cinismo e il dolore frutti delle prime delusioni. Ma possibile che si possa dare così poco valore alla vita? "io lo reputo un uomo che ha amato la sua donna": tentare di uccidersi sotto la finestra della ex come un "normale" segno di Amore? Ma siamo pazzi?
"Alessandro,un ragazzo che si è dato fuoco per amore. Consideratelo pazzo io lo reputo un uomo che ha amato la sua donna"
dal blog http://pietrochiarenza.wordpress.com |
Sono rimasta molto colpita, non dal gesto di Alessandro, di cui parlerò dopo, ma dall'ammirazione che ha suscitato nel ragazzo che conosco e nei suoi amici (se posso tradurre i "mi piace" di quel post come approvazioni). Anche un po' preoccupata come mamma: tutti possibili emuli?
Certo, l'adolescenza è un'età in cui i ragazzi (sia maschi che femmine) sono attratti dall'amore: non è ancora arrivato il cinismo e il dolore frutti delle prime delusioni. Ma possibile che si possa dare così poco valore alla vita? "io lo reputo un uomo che ha amato la sua donna": tentare di uccidersi sotto la finestra della ex come un "normale" segno di Amore? Ma siamo pazzi?
giovedì 10 gennaio 2013
Buona educazione
Ieri pomeriggio sono andata come al solito a prendere mio figlio all'uscita della scuola elementare (primaria, primaria!) e ho assistito per l'ennesima volta ad una scena che mi ha infastidito.
No, non parlo di chi parcheggia in seconda fila, davanti ai cancelli, sul marciapiede, e neanche delle cacche di cane che insozzano i luoghi di passaggio.
Più banalmente, mentre tornavamo a casa, camminavano dietro di noi due compagni di mio figlio: quando me ne sono accorta, li ho salutati e mi sono messa a chiacchierare con il papà di quello subito dietro, mentre mio figlio disdegnando il suo e salutava con entusiasmo e trasporto quello dopo, che poi era nostro cugino, nonché suo miglior amico da anni.
Anche quando ci siamo separati, stessa scena.
Subito dopo l'ho redarguito senza pietà: "Ti sei reso conto di essere stato molto maleducato?". Lui ovviamente è caduto dal pero e mi ha guardato con il suo sguardo da "cos'ho fatto, mamma???".
Gli ho quindi dovuto spiegare che i bambini educati salutano tutti quelli che conoscono: come può aspettarsi che poi durante l'intervallo i bambini abbiano voglia di giocare con lui se fuori da scuola neanche li saluta?
Faccio una piccola parentesi: mio figlio in genere non è maleducato, è un bambino bravo, molto apprezzato dalle maestre e si trova bene con bambini e adulti. Eppure a volte mi cade su delle cose veramente banali! Non riesco a capire se sia una forma di timidezza (saluto solo chi so che mi saluterà) oppure se è proprio menefreghismo.
Comunque stamattina, andando a scuola, ho deciso fosse il caso di riprendere l'argomento perché, a mano a mano che i bambini crescono, i loro "doveri sociali" aumentano e forse era da troppo tempo che non gliene facevo notare qualcuno nuovo.
Gli ho spiegato che la buona educazione serve a vivere bene con gli altri e che ogni ambiente e ogni gruppo di persone ha delle regole proprie: in classe, se un bambino vuole dire qualcosa deve alzare la mano e non si può chiacchierare liberamente tra compagni; a mensa invece queste regole non valgono, però non ci si può alzare liberamente, cosa che si può fare durante l'intervallo.
Insomma, per farla breve, penso che utilizzerò i preziosi minuti del tragitto casa-scuola per dare un po' di indicazioni a mio figlio e vedremo come andrà :-)
No, non parlo di chi parcheggia in seconda fila, davanti ai cancelli, sul marciapiede, e neanche delle cacche di cane che insozzano i luoghi di passaggio.
Più banalmente, mentre tornavamo a casa, camminavano dietro di noi due compagni di mio figlio: quando me ne sono accorta, li ho salutati e mi sono messa a chiacchierare con il papà di quello subito dietro, mentre mio figlio disdegnando il suo e salutava con entusiasmo e trasporto quello dopo, che poi era nostro cugino, nonché suo miglior amico da anni.
Anche quando ci siamo separati, stessa scena.
Subito dopo l'ho redarguito senza pietà: "Ti sei reso conto di essere stato molto maleducato?". Lui ovviamente è caduto dal pero e mi ha guardato con il suo sguardo da "cos'ho fatto, mamma???".
Gli ho quindi dovuto spiegare che i bambini educati salutano tutti quelli che conoscono: come può aspettarsi che poi durante l'intervallo i bambini abbiano voglia di giocare con lui se fuori da scuola neanche li saluta?
Faccio una piccola parentesi: mio figlio in genere non è maleducato, è un bambino bravo, molto apprezzato dalle maestre e si trova bene con bambini e adulti. Eppure a volte mi cade su delle cose veramente banali! Non riesco a capire se sia una forma di timidezza (saluto solo chi so che mi saluterà) oppure se è proprio menefreghismo.
Comunque stamattina, andando a scuola, ho deciso fosse il caso di riprendere l'argomento perché, a mano a mano che i bambini crescono, i loro "doveri sociali" aumentano e forse era da troppo tempo che non gliene facevo notare qualcuno nuovo.
Gli ho spiegato che la buona educazione serve a vivere bene con gli altri e che ogni ambiente e ogni gruppo di persone ha delle regole proprie: in classe, se un bambino vuole dire qualcosa deve alzare la mano e non si può chiacchierare liberamente tra compagni; a mensa invece queste regole non valgono, però non ci si può alzare liberamente, cosa che si può fare durante l'intervallo.
Insomma, per farla breve, penso che utilizzerò i preziosi minuti del tragitto casa-scuola per dare un po' di indicazioni a mio figlio e vedremo come andrà :-)
mercoledì 9 gennaio 2013
Uomini!
Stamane mia sorella Caterina mi ha richiesto espressamente un post.
Prendiamola un attimo dalla lontana: lei è una fanatica del libro "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", ha fatto un periodo che ne citava brani interi. Ovviamente l'ho letto anche io e devo dire che l'idea principale del libro, cioè che uomini e donne parlano due lingue diverse, indipendentemente dal fatto che usino gli stessi vocaboli, mi ha trovato abbastanza d'accordo. Poi certo, non è sempre vero, ognuno è diverso, ecc ecc, però diciamo che nell'80% dei casi ci prende abbastanza. Poi se ci limitiamo alla fase del corteggiamento questa percentuale sale sensibilmente sfiorando il 100% dei casi.
Mio marito ha passato i primi anni in cui vivevamo insieme a ripetermi: "Lo sai che devi dirmi le cose chiaramente, perché io i sottintesi non li capisco", poi io ho imparato a parlare chiaramente e ho capito che era tutta una scusa (perché ha continuato a far finta di non capire), ma devo ammettere che era vero che avevamo due modi diversi di comunicare.
Finita la premessa, passiamo al caso concreto: mia sorella, che ha dei capelli molto lunghi, normalmente se li stira; oggi invece, forse per mancanza di tempo, se li è phonati a testa in giù arrivando in ufficio con una testa piuttosto leonina. Risultato? Un sacco di complimenti! Ha quindi postato la cosa su facebook chiedendo lumi e la sua saggia sorella, che poi sarei io, le ha spiegato qualcosa che, evidentemente, sul libro sopraccitato non era (ancora) stata scritta: gli uomini, quando vedono una donna spettinata, la immaginano subito così per una sessione di sesso estremo, pensiero che ovviamente trovano piacevolissimo. Noi donne invece usciamo di casa solo se siamo belle precisine, dimostrando per l'ennesima volta di non aver capito nulla.
Prendiamola un attimo dalla lontana: lei è una fanatica del libro "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", ha fatto un periodo che ne citava brani interi. Ovviamente l'ho letto anche io e devo dire che l'idea principale del libro, cioè che uomini e donne parlano due lingue diverse, indipendentemente dal fatto che usino gli stessi vocaboli, mi ha trovato abbastanza d'accordo. Poi certo, non è sempre vero, ognuno è diverso, ecc ecc, però diciamo che nell'80% dei casi ci prende abbastanza. Poi se ci limitiamo alla fase del corteggiamento questa percentuale sale sensibilmente sfiorando il 100% dei casi.
Mio marito ha passato i primi anni in cui vivevamo insieme a ripetermi: "Lo sai che devi dirmi le cose chiaramente, perché io i sottintesi non li capisco", poi io ho imparato a parlare chiaramente e ho capito che era tutta una scusa (perché ha continuato a far finta di non capire), ma devo ammettere che era vero che avevamo due modi diversi di comunicare.
Finita la premessa, passiamo al caso concreto: mia sorella, che ha dei capelli molto lunghi, normalmente se li stira; oggi invece, forse per mancanza di tempo, se li è phonati a testa in giù arrivando in ufficio con una testa piuttosto leonina. Risultato? Un sacco di complimenti! Ha quindi postato la cosa su facebook chiedendo lumi e la sua saggia sorella, che poi sarei io, le ha spiegato qualcosa che, evidentemente, sul libro sopraccitato non era (ancora) stata scritta: gli uomini, quando vedono una donna spettinata, la immaginano subito così per una sessione di sesso estremo, pensiero che ovviamente trovano piacevolissimo. Noi donne invece usciamo di casa solo se siamo belle precisine, dimostrando per l'ennesima volta di non aver capito nulla.
martedì 8 gennaio 2013
Elettricisti per caso\2
Il primo dell'anno faccio per chiamare mia cugina, con cui dovevamo vederci il giorno dopo, e scopro che il mio telefono di casa è muto. Chiamandolo un messaggio pre-registrato mi informa che il numero era momentaneamente inattivo! Mio marito prende quindi in mano la situazione e da vero uomo... apre un problema con la società telefonica. Fino a qui ce l'avrei fatta anche io, da non crederci!
Passano i giorni e nulla cambia: per fortuna internet funziona, altrimenti sai che crisi di astinenza?
Finalmente lunedì mi chiamano (sul cellulare): abbiamo preso in carico il problema, stiamo facendo delle prove. Grazie, sono commossa per l'annuncio, adesso mi toccherà anche starmene bloccata in casa ad aspettare le vostre chiamate e non ho ancora fatto la spesa! Per fortuna non devo aspettare molto: mezz'ora dopo mi richiama (sul cellulare!) un tecnico che, come sempre succede, non riesce a trovare casa mia...
Eh già, qui ci tocca fare un piccolo inciso: nella mia via i numeri sono messi a caso. Vi dico solo che io abito al numero 62, di fianco ho il 64, ma di fronte il 68: quando mio marito è andato in comune per farsi dare il numero, l'addetto gli ha chiesto di controllare se per caso il 62 c'era già e, in sovrappiù, che numero avevano le case a fianco, visto che sulla mappa mancavano... Devo aggiungere qualcosa per rendere l'idea o ve la siete fatta?
Insomma, alla fine il tecnico riesce a rintracciarmi, fa qualche prova e viene fuori che il problema non è sulla linea esterna, ma sull'impianto interno: fantastico! In pratica lui se ne lava le mani e mi lascia come prima.
Ma a questo punto entra in scena mio marito: gli scrivo (due volte: la prima ero stata troppo confusa e non aveva capito nulla...) le conclusioni delle indagini e scopro due cose che non avrei mai immaginato:
Passano i giorni e nulla cambia: per fortuna internet funziona, altrimenti sai che crisi di astinenza?
Finalmente lunedì mi chiamano (sul cellulare): abbiamo preso in carico il problema, stiamo facendo delle prove. Grazie, sono commossa per l'annuncio, adesso mi toccherà anche starmene bloccata in casa ad aspettare le vostre chiamate e non ho ancora fatto la spesa! Per fortuna non devo aspettare molto: mezz'ora dopo mi richiama (sul cellulare!) un tecnico che, come sempre succede, non riesce a trovare casa mia...
Eh già, qui ci tocca fare un piccolo inciso: nella mia via i numeri sono messi a caso. Vi dico solo che io abito al numero 62, di fianco ho il 64, ma di fronte il 68: quando mio marito è andato in comune per farsi dare il numero, l'addetto gli ha chiesto di controllare se per caso il 62 c'era già e, in sovrappiù, che numero avevano le case a fianco, visto che sulla mappa mancavano... Devo aggiungere qualcosa per rendere l'idea o ve la siete fatta?
Insomma, alla fine il tecnico riesce a rintracciarmi, fa qualche prova e viene fuori che il problema non è sulla linea esterna, ma sull'impianto interno: fantastico! In pratica lui se ne lava le mani e mi lascia come prima.
Ma a questo punto entra in scena mio marito: gli scrivo (due volte: la prima ero stata troppo confusa e non aveva capito nulla...) le conclusioni delle indagini e scopro due cose che non avrei mai immaginato:
- l'impianto telefonico è in definitiva un impianto elettrico! Questo spiega perché io non ci ho mai capito nulla...;
- la linea adsl può funzionare anche se c'è un corto circuito sull'impianto telefonico (ma non chiedetemi come sia possibile...).
Insomma, tornato a casa dall'ufficio sveste i panni dell'ingegnere-commerciale e indossa quelli dell'elettricista fai-da-te: si impolvera tutto nel sottotetto per provare a disinserire le telefonate automatiche dell'antifurto, scende nei bassifondi per attaccare e staccare i fili dalla presa principale... poi la sua mogliettina ignorante, che poi sarei io, butta lì: "Non sarà la presa in salotto? L'altro giorno c'era Elisabetta che ci giocava..."
E qui avviene il miracolo: dopo aver boffocchiato un "non penso proprio..." decide di provare: toglie la mascherina, svita le viti, farfuglia un "non vedo nulla di strano..." e poi annuncia stupito: "Avevi ragione tu! Ha stortato dei cavi che adesso fanno contatto!"
No, aspettate, forse non vi è saltato bene all'occhio, lo ripeto:
"Avevi ragione tu!..."
Bello vero? Non capita spesso, bisogna dargli la giusta sottolineatura...
Quasi quasi lo ripeto...
No, va be', dai, avete capito... :-D
Comunque guasto sistemato e telefono funzionante :-)
...Che dire? Come braccio non valgo nulla, ma la mente.... ;-)
Catechismo: Essere perfetti\1
Abbiamo cominciato l'incontro con il canto "Tu con noi":
Divisi in gruppi abbiamo guardato la nuova scheda:
C’è una mano tra voi
che si stende sui deboli
c’è un sorriso tra voi
nel silenzio dei poveri
c’è una parola tra voi
che vi rende più liberi
c’è il Signore tra voi
perché siete fratelli
fratelli fratelli fratelli.
Tu con noi Signore
tu nel cuore di chi ti è amico
nelle mani di chi ha donato amore
in mezzo a noi.
Tu con noi Signore
con chi è triste, con chi è felice
tu con l'uomo che ha dato amore
per seguire te.
Divisi in gruppi abbiamo guardato la nuova scheda:
Il brano trattato oggi è quello della parabola del Buon Samaritano, dal vangelo di Luca(10,25-37).
lunedì 7 gennaio 2013
I love shopping!
Eh sì, lasciatemelo dire: per una che li fa due volte all'anno, gli acquisti sono un momento davvero speciale!
Oggi sono andata per negozi e ho acquistato quanto segue:
Oggi sono andata per negozi e ho acquistato quanto segue:
- intimissimi: un fantastico completino intimo color pelle con inserti in seta, pizzo nero e brillantini
- levis: un paio di jeans neri e una maglietta stretch anche lei nera con brillantini tono su tono
- combipel: un fantastico cappottino nero e marrone stile anni 50 e un paio di pantaloni beige
- casa della scarpa: un paio di stivaletti neri di velluto con un gioco di cordini in pelle e un paio di parigine grigie e nere in vellutino con tacco medio.
- una cintura bianca e sottile con strass e una in stoffa intrecciata sulle sfumature del blu.
domenica 6 gennaio 2013
Saldi
E così ieri sono cominciati i saldi.
Già giovedì, mentre eravamo a fare un giro per il centro di Gallarate, ho cominciato a buttare un occhio alle vetrine per vedere se c'era qualcosa di interessante per me, ma soprattutto per Andrea: aveva bisogno di un giaccone invernale nuovo.
Mi sono lasciata attrarre dal negozio di IANA in centro perché vendeva giacconi verdi: è il suo colore preferito e se si riuscisse a vestire come un elfo sarebbe al massimo della felicità! Sono entrata fugacemente e ho visto che c'erano già fuori i prezzi con i saldi così, un po' perplessa, ho chiesto e ho scoperto questa nuova "moda": se avessi fatto la tessera (al modico prezzo di 3€: ma da quando si paga per la tessera di un negozio? Siamo proprio alla frutta!) avrei potuto usufruire dello sconto prima dell'inizio dei saldi. Mi sono rifiutata e ho snobbato il negozio anche ieri, per principio.
Così, nel tardo pomeriggio, sono andata con Andrea nella zona commerciale alla ricerca della sua giacca: non ho mai fatto tanta fatica a trovare un articolo durante i saldi! Abbiamo passati 7, dicasi s-e-t-t-e (!), negozi prima di trovare, alla Chicco, un giaccone che potesse andargli bene per taglia, prezzo e colore. E non è neanche verde! Comunque siamo tutti soddisfatti dell'acquisto :-)
E così adesso potrò dedicarmi a me medesima :-) Devo assolutamente comprare almeno un paio di stivali, e non mi dispiacerebbero delle francesine bicolori con tacco non troppo alto... ma gli stivali sono fondamentali! E poi dei pantaloni: nell'ultimo anno sono dimagrita e i jeans che ho mi stanno tutti larghi. Mi piacerebbe anche comprare un paio di pantaloni eleganti, ma vedremo.
Quindi... buoni saldi a tutti :-)
Già giovedì, mentre eravamo a fare un giro per il centro di Gallarate, ho cominciato a buttare un occhio alle vetrine per vedere se c'era qualcosa di interessante per me, ma soprattutto per Andrea: aveva bisogno di un giaccone invernale nuovo.
Mi sono lasciata attrarre dal negozio di IANA in centro perché vendeva giacconi verdi: è il suo colore preferito e se si riuscisse a vestire come un elfo sarebbe al massimo della felicità! Sono entrata fugacemente e ho visto che c'erano già fuori i prezzi con i saldi così, un po' perplessa, ho chiesto e ho scoperto questa nuova "moda": se avessi fatto la tessera (al modico prezzo di 3€: ma da quando si paga per la tessera di un negozio? Siamo proprio alla frutta!) avrei potuto usufruire dello sconto prima dell'inizio dei saldi. Mi sono rifiutata e ho snobbato il negozio anche ieri, per principio.
Così, nel tardo pomeriggio, sono andata con Andrea nella zona commerciale alla ricerca della sua giacca: non ho mai fatto tanta fatica a trovare un articolo durante i saldi! Abbiamo passati 7, dicasi s-e-t-t-e (!), negozi prima di trovare, alla Chicco, un giaccone che potesse andargli bene per taglia, prezzo e colore. E non è neanche verde! Comunque siamo tutti soddisfatti dell'acquisto :-)
E così adesso potrò dedicarmi a me medesima :-) Devo assolutamente comprare almeno un paio di stivali, e non mi dispiacerebbero delle francesine bicolori con tacco non troppo alto... ma gli stivali sono fondamentali! E poi dei pantaloni: nell'ultimo anno sono dimagrita e i jeans che ho mi stanno tutti larghi. Mi piacerebbe anche comprare un paio di pantaloni eleganti, ma vedremo.
Quindi... buoni saldi a tutti :-)
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