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domenica 2 novembre 2014

Figli

Ho appena finito un romanzo che mi ha prestato un'amica (grazie Simo!) che non è esattamente il mio genere, ma che merita. Si intitola "Non so niente di te" di Paola Mastrocola.
Si potrebbe definire un romanzo di formazione "familiare". E' la storia di come Filippo Cantirami, giovane brillante studente di economia, capisce che quella che sta percorrendo non è la sua strada e come, dopo un tortuoso percorso, riesce a trovare quello che davvero vuole dalla vita. Ed è anche la storia di come i suoi genitori (e sua zia) scoprono questo percorso e come tale scoperta fa crescere anche loro.
Ma soprattutto è un romanzo che indaga il rapporto tra genitori e figli, le speranze, i sogni, i sottili ricatti che si creano tra persone che fondamentalmente si vogliono bene e vogliono l'uno il bene dell'altro. E' un libro che parla di inganni e auto-inganni, di come ci si possa illudere di conoscere chi ci sta vicino, addirittura di come sia difficile capire se stessi e cosa si vuole davvero.

Cosa mi è piaciuto

"Cosa ti devo dire? Non hai nessuna colpa, hai fatto tutto bene, sei stato un bravo padre, sì. Hai voluto sempre il meglio per me. Ma forse è proprio questo, papà. Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos'è il meglio per suo figlio, Non lo può sapere, come potrebbe? E' Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma."
Di riflessioni di questa profondità è pieno questo libro. E non solo sui rapporti tra genitori e figli. E scusate se è poco.

sabato 2 febbraio 2013

"Il piacere sottile della pioggia" di Alexandre McCall Smith

Isabel Dalahousie è una bella quarantaduenne, filosofa di professione (dirigi una rivista di filosofia morale), ricca per eredità, mezza scozzese e mezza americana, abitante ad Edimburgo. Ha una vita tranquilla e agiata: una bella casa con una "governante", Grace, che gliela tiene in ordine, una nipote vivace, Cat, con una gastronomia e una certa propensione a scegliersi fidanzati "sbagliati", e un amico Jamie, l'unico ex di Cat che valga la pena frequentare, di cui si è innamorata nonostante lui abbia solo 28 anni. Al contrario, i suoi pensieri sono agitati e continui: essere filosofi non è solo un mestiere, è un modo di essere, di porsi nei confronti della vita e degli altri. In questo romanzo, il terzo di una serie con lei protagonista, viene a trovarla la cugina Mimi con il marito dagli Stati Uniti, scopre qualcosa di sua mamma che non si aspettava, conosce una coppia americana curiosa, dibatte con se stessa se sia il caso o no di tentare di dare una possibilità al suo amore per Jamie. In mezzo a tutto questo, un sacco di riflessioni filosofiche sulla morale.

lunedì 14 gennaio 2013

"Le pecore e il pastore" di Andrea Camilleri

Nel 1945 il vescovo di Agrigento, Giovanni Battista Peruzzo, viene ferito gravemente da alcuni banditi, probabilmente a causa della sua opera a favore dei contadini e contro i latifondisti siciliani. Dopo sei giorni di prognosi riservata, viene data notizia che il sacerdote è sopravvissuto. Undici anni dopo suor Enrichetta Fanara, badessa del convento di clausura benedettino di Palma di Montechiaro, scrive queste parole al vescovo: 
«Non sarebbe il caso di dirglielo ma glielo diciamo per fargli ubbidienza(...) Quando V.E. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunità offrì la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. Il Signore accettò l'offerta e il cambio: dieci monache, le più giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro beneamato pastore».

venerdì 28 dicembre 2012

"Hanno ucciso la Marinin" di Nadia Morbelli

Nadia, dipendente di una piccola casa editrice genovese, rientra da un viaggio di lavoro a Napoli la sera prima di Pasqua. Mentre fa un bagno rilassante non sa ancora che, nell'appartamento a fianco al suo, hanno appena ucciso la Marinin, una vecchia vedova che proveniva dallo stesso paese di sua madre. Un po' per questo, un po' per una certa simpatia con il vice-questore che si occupa dl caso, Nadia comincia a seguire una propria indagine parallela a quella della polizia, che la porterà a scoprire molte verità tenute nascoste nella tranquilla provincia del basso piemonte.

Cosa mi è piaciuto

Mia mamma è nata e cresciuta a Genova e, pur non sapendo parlare il dialetto, lo capisco abbastanza bene: è stato quindi con piacere che ho letto questo romanzo infarcito di termini senesi.C'è addirittura un piccolo dizionario genovese-italiano alla fine!

mercoledì 26 dicembre 2012

"Una ragazza" di Mauro Mattiolo

Una sedicenne, Ginevra, comincia a scrivere il suo diario digitale sicura che un giorno verrà pubblicato e le darà fama e celebrità: lei non è una tipa qualunque e il suo destino è il successo. Nella pagine di questo diario racconta la sua vita di tutti i giorni: i litigi con la sorella minore, Sabrina, gli scontri, ma anche le chiacchierate, con i genitori Luigi e Marina, le amicizie, gli odi, gli amori e le riflessioni che le girano per la testa. Ma soprattutto si mostra, un po' per volta, per com'è veramente, scoprendosi anche lei un po' diversa da come voleva sembrare.

Cosa mi è piaciuto

L'autore è nato nella mia città, continua a vivere in questa provincia e la cosa che mi è piaciuta di più è stata ritrovare la libreria più famosa del circondario descritta in uno dei capitoli:

mercoledì 19 dicembre 2012

La fine del mondo storto di Mauro Corona

In realtà prima ho finito (un po' barando, lo ammetto...) il libro sulla psicologia dell'insegnamento, ma dubito che qualcuno di voi vorrebbe leggerne una recensione (Caterina, adesso posso prestartelo!).
Ma adesso parliamo di Mauro Corona e del suo libro!

Al principio di un inverno gli uomini si ritrovano senza più corrente elettrica: sono finiti petrolio, carbone, metano e tutti rimangono al buio e al freddo nel periodo peggiore dell'anno. In montagna e nelle campagne montanari e contadini riescono a cavarsela con la legna e la sapienza antica, prontamente rispolverata. Nelle città la situazione è invece seria, presto ci sono i primi morti di freddo e di fame e, verso la fine dell'inverno, si arriva anche all'antropofagia.
Gli uomini si accorgono che tutto quello che credevano contasse nella loro vita (i soldi, l'oro, le case grandi, e quindi difficilmente riscaldabili, le lauree, le macchine, ecc) sono in realtà inutili e che hanno abbandonato tutto ciò di cui hanno invece bisogno: la conoscenza della natura, del lavoro manuale, la terra.
Con l'arrivo della primavera i superstiti vanno alla ricerca di chi possa insegnare loro a coltivare, cacciare e pescare in modo da poter sopravvivere: la gente ricomincia a lavorare la terra, ad usare i metodi antichi, e, essendo tutti nella stessa situazione, si crea una società "perfetta", senza capi né schiavi, tutti nella stessa condizione e sulla stessa barca. L'ingegno umano permette di utilizzare le forze della natura (il vento, l'acqua) per creare mulini e riutilizzando quello che si trova nelle soffitte o sventrando i grandi macchinari che non possono più essere usati, riescono ad avere gli attrezzi necessari ai "nuovi" lavori.
Con l'estate la situazione migliora ulteriormente e in autunno, ad un anno da quella che Mauro Corona chiama "la morte bianca e nera", gli uomini rimasti sono pronti ad affrontare l'inverno con sufficiente tranquillità. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, si scopre che l'uomo in fondo non è cambiato per nulla.

mercoledì 14 novembre 2012

"Niceville" di Carsten Stroud


Nella bella cittadina di Niceville c'è una percentuale di sparizioni cinque volte superiore alla media nazionale delle cittadine di quella grandezza. Ed è così da quando esiste un archivio che registri questi avvenimenti. L'ultimo caso riguarda un ragazzino di dieci anni, Rainey Teague, figlio adottivo di una delle famiglie più in vista e più antiche di Niceville, una delle quattro famiglie fondatrici. Ad indagare sulla faccenda si ritrova il detective Nick Kavanaugh e sua moglie Kate, anche lei erede di un'altra delle famiglie fondatrici: i Walker.
Già il padre di Kate, il professor Dillon Walker, aveva cominciato ad indagare, e aveva smesso quando sua moglie era morta in un incidente stradale: da quel momento non aveva più voluto parlare dell'argomento.

Il romanzo parte da questo rapimento per raccontare una storia piuttosto complessa cominciata un centinaio di anni prima, una storia in cui si intrecciano amore, onore e morte, ma soprattutto spirito di vendetta. Una storia in cui l'elemento soprannaturale, localizzato in un cratere pieno d'acqua al centro di un bosco su un altopiano alle spalle di Niceville, la fa da padrone.

Cosa mi è piaciuto


domenica 11 novembre 2012

Letture

Ieri sera sono venuti a trovarci degli amici (à propos, la crostata è già finita! ;-) ) che mi hanno gentilmente portato un paio di libri in prestito: evviva!

Come ho già scritto qui, ho sperimentato il programma kindle di Amazon sul mio pc, scaricando dei libri gratuiti: ho letto "Storia di una capinera" di Verga (ma quanto è deprimente? D'altra parte anche io mica potevo aspettarmi qualcosa di diverso, a pensarci bene...), il primo capitolo di un libro per imparare l'inglese, "Lost in Italy" (carino, ma tanto io non lo imparerò mai :-( ) e un "romanzaccio" d'amore, "La sposa di Salt Hendon" (niente di eccezionale, ma leggibile: ne ho letti di peggiori pagandoli, questo almeno è gratuito!).
Il prodotto della Amazon è abbastanza intuitivo e, soprattutto per il libro di inglese, ha qualche funzione utile (grazie alle note ho potuto svolgere gli esercizi direttamente, per esempio). Adesso devo convincere mio fratello a prestarmi il suo kindle per vedere come mi ci trovo: magari alla fine me lo faccio davvero regalare per Natale. ;-)

Comunque al momento sono tornata alla carta grazie a questi due prestiti: "La fine del mondo storto" di Mauro Corona (autore che ho scoperto grazie a mio marito e che mi piace abbastanza) e "Niceville" di Stround Carsten (mai sentito). Al momento ho cominciato quest'ultimo: non è scritto male e ci sono delle immagini che ho anche trovato originali (riferendosi ad un poliziotto grande e grosso, dice che possiede un suo campo gravitazionale: non rende tantissimo l'idea?), però non mi ha ancora convinto del tutto: mi sembra si ispiri a Stephen King, ma il risultato è più simile a Faletti (che comunque non disprezzo).


Vi dirò quando arrivo in fondo: il finale di un libro può fare la differenza!

Ho pensato sarebbe carino (per me!) dedicare un post a settimana ad un libro, cosa ne pensate? Se volete consigliarmene qualcuno, mi farebbe piacere :-)

PS: sto scrivendo questo post in camera delle bimbe, con la musica accesa, aspettando che Eleonora si addormenti... grazie al cielo c'è la tecnologia!!! :-D