Avendo lo scritto di fisica e non avendo ancora ottenuto il dono dell'ubiquità ;-), non posso essere presente all'incontro di oggi: quanto segue è quello che abbiamo deciso di cercare di "tirar fuori" ai bambini; l'incontro col mio gruppo lo terrà Giovanna.
Dopo aver provato una canzone, i bambini hanno guardato tutti insieme 3 episodi del cartone "I X comandamenti", quelli riguardanti i comandamenti:
- Non uccidere
- Non commettere atti impuri
- Non rubare
Divisi in gruppi sono state distribuite le schede che comprendono tutti i comandamenti relativi al nostro rapporto con gli altri, dal quarto al decimo:
Chi è che ci ha donato la vita? Solo chi ce l'ha donata ha il diritto di togliercela. Chi uccide si prende un diritto che è solo di Dio. Ogni vita umana è sacra, in ogni momento, dal concepimento alla morte. Ma anche ogni altra vita, anche quella degli animali per esempio, ci è stata affidata da Dio stesso nel momento della creazione: ne siamo responsabili: questo significa che possiamo uccidere un animale per cibarcene o per vestirci, ma non abbiamo alcun diritto di essere crudeli con essi: picchiarli, torturarli o altro.
Ma il fatto che la vita sia sacra significa anche che dobbiamo rispetto ad ogni essere vivente e in particolare ad ogni uomo: questo significa che anche chi fa il prepotente, chi picchia o offende un'altra persona, persino chi è maleducato va contro questo comandamento.
Il cartone animato va ancora oltre: non solo non possiamo mancare di rispetto agli altri, ma non possiamo neanche rispondere ad una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Ci è mai capitato che qualcuno facesse il prepotente con noi? Abbiamo mai desiderato vendicarci, seguendo la legge del taglione di cui parlano nel cartone animato ("occhio per occhio e dente per dente")?
Dio ci mette in guardia dal farlo: seguire questa tentazione, rispondere al male con il male, peggiora solo le cose. Ci sono posti sulla terra in cui si uccidono da anni e nessuno sa più come mai e chi ha cominciato. Ma anche a noi magari è capitato di litigare con un amico e ritrovarsi a farsi dispetti sempre più brutti: a volte succede anche nelle famiglie, tra fratelli o cugini! Che brutte situazioni! L'unico modo per uscirne è seguire l'insegnamento di Gesù e fare il primo passo per riconciliarsi: perdonare. Perché solo Dio, solo l'Amore, è in grado di trasformare il male in bene.
"Non commettere atti impuri"
Questo comandamento riguarda principalmente il nostro rapporto con il nostro corpo e quello degli altri. Ognuno di noi è composto di anima e di corpo: entrambi doni di Dio, da custodire e amare. Ma amare il nostro corpo non significa diventare vanitosi, metterlo in mostra continuamente, cercare solo i piaceri che derivano da esso (per esempio mangiare fino a strafogarsi). Il corpo è uno strumento prezioso, che bisogna curare in modo che funzioni sempre bene, che ci permette di metterci in relazione con gli altri e scoprire il mondo che Dio ci ha donato. E che ci permette di amare gli altri. Dio ci ha creati diversi, maschi e femmine, e complementari anche nel corpo per insegnarci che la diversità è una ricchezza che da completezza. Ma le relazioni non sono vere se si basano solo sul corpo e non entra in gioco l'anima, perché noi siamo l'uno e l'altro. Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima, mentre tutto il corpo dovrebbe esserlo: dovremmo quindi imparare a curare l'uno e l'altra in modo da poter incontrare e amare Dio e il nostro prossimo nel modo migliore, perché "amare il tuo prossimo come te stesso" è possibile solo se ami te stessi!
"Non rubare"
Il settimo comandamento sembra il più facile da capire: i nostri genitori ci hanno sempre insegnato che non bisogna prendere le cose degli altri e che bisogna restituire ciò che ci viene prestato, dopo averlo trattato bene.
Però a volte ci dimentichiamo che alcune cose sono anche degli altri:
- la natura che ci circonda è di tutti: perché buttare per terra le cartacce o rovinare le piante?
- l'acqua è un bene prezioso: pensiamoci quando lasciamo aperti i rubinetti a casa, a scuola o negli altri posti dove andiamo
- gli arredi della scuola o dell'oratorio, della chiesa o del campo sportivo servono a noi e anche agli altri bambini e adulti che utilizzano le stesse strutture: rovinare una sedia, scrivere su un banco, distruggere un libretto, creano un disagio agli altri.
- ecc...
Infine, abbiamo già detto molte volte che ciò che abbiamo non ci è stato donato perché lo tenessimo solo per noi: se lo facciamo, in fondo in fondo, stiamo già rubando... pensiamoci!
Nessun commento:
Posta un commento