
Stamane ero in bagno e stavo cambiando Eleonora quando sento dei rumori in un'altra stanza e chiedo ad Elisabetta cosa stia combinando. Dopo un po', lei arriva con in mano il cilindro di vetro, rotto alla base e ovviamente completamente vuoto! Già disperata al pensiero del disastro che avrei dovuto pulire e domandandomi come cavolo fosse riuscita a raggiungerlo nella libreria (ma si sa, i bambini hanno mille risorse!), ho bloccato Elisabetta in bagno dopo averle tolto di mano quello che rimaneva del termometro mentre finivo di cambiare Eleonora, poi le ho messe in salvo sulle scale (cancelletto chiuso) mentre cercavo il punto dell'impatto. Il vero problema è nato quando mi sono resa conto che non riuscivo a trovarlo!
Ora, per come la vedo io, ci sono solo due possibilità:
- il mio alzheimer galoppante ha subito un'accelerazione se non ricordo neanche di aver rotto il termometro, di aver pulito tutto il disastro che ne poteva essere venuto fuori e ho pure lasciato in giro il pezzo più grosso;
- si è formato un buco nero che ha risucchiato i pezzi del termometro, lasciando solo il più grosso.
Ora mi rendo conto che voi lettori sicuramente propenderete per la prima possibilità, ma io, incomprensibilmente, spero nella seconda e a questo punto mi domando: ma il buco nero si è creato con la rottura del termometro? Oppure si è trattato di un passaggio spazio-temporale? In questo secondo caso, dove saranno finiti quei resti? C'è la possibilità che ricompaiano senza preavviso?
In ogni caso oggi, mentre le bimbe dormiranno, pulirò casa: non si sa mai che, nel disordine imperante, non sia riuscita a vedere i resti del termometro...
PS: ho appena ricevuto una telefonata di mio marito che mi chiedeva il risultato delle indagini. Il suo commento è stato: "Se credi alla resurrezione di Gesù, puoi anche credere ai fantasmi o ai buchi neri...". Blasfemo! :-D
Cos'è il termometro di Galileo
Il termometro di Galileo o galileiano è composto da un cilindro di vetro ripieno di alcool in cui sono immerse piccole ampolle di vetro contenenti un liquido colorato. Ogni ampolla ha attaccata un'etichetta di metallo leggero con indicata una temperatura diversa che corrisponde alla temperatura che deve esserci nell'ambiente in cui il termometro viene posizionato affinché quell'ampolla cominci a galleggiare.
Al variare della temperatura infatti, varia anche la densità del liquido in cui sono immerse le ampolle e quindi varia la spinta di Archimede che le spinge verso l'alto: a seconda della densità del liquido presente nelle diverse boccette, esse galleggeranno o meno. Se volete saperne di più potete leggere per esempio qui.
io proverei a guardare sul soffitto...
RispondiEliminacontrollerò anche lì... ;-)
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