Penso che sia capitato a tutti, da bambini, e in alcuni casi anche successivamente nella vita: lasci una maglietta (pantalone/vestito/gonna/...) buttata lì, per terra o, nella migliore delle ipotesi, sulla sedia o in fondo al letto e miracolosamente sparisce, inghiottita in una specie di buco nero, per poi ricomparire, dopo un viaggio nello spazio-tempo inimmaginabile, nell'armadio o nel cassetto perfettamente pulita e stirata (a volte invece sparisce e basta, e tu passi dei mesi a chiedere a tua mamma dove sia finita quella maglietta/gonna/camicetta che ti piaceva così tanto e lei misteriosamente nicchia).
Per alcune persone, uomini per lo più, tale mistero continua per tutta la vita e pare riescano a conviverci senza grossi problemi.
Io invece mi vanto di aver sposato un uomo semi-evoluto, nonché ingegnere, che, in quanto tale, è sempre stato attratto dai misteri.
Si narra che, fin da bambino, rimanesse per ore a guardare affascinato la lavatrice di sua nonna in funzione, a sentir lui per capirne il funzionamento in maniera empirica (visto che la donna gli aveva proibito categoricamente di smontarla), secondo me per scoprire dove andavano a finire i calzini che entravano appaiati e uscivano spaiati (insomma: il buco nero si era solo spostato).
Il problema è che, essendo solo un ingegnere e solo semi-evoluto, si è fermato lì e non ha più proseguito alla scoperta dello stendino (o stendibiancheria che dir si voglia), del ferro da stiro e dell'importantissimo passaggio lavanderia-armadio. Probabilmente perché è ancora fermo al mistero dei calzini.
A volerla dire tutta, una prova con lo stendino l'ha fatta, ma è chiaro che non ha compreso appieno il significato di quel momento: pensava evidentemente che fosse semplicemente necessario prendere un grumo di panni lavati e appoggiarli energicamente sui fili, aggiungendo eventualmente una molletta a puro scopo decorativo (se sono colorate un motivo ci sarà, no?).
Il mio tentativo di fargli capire che i panni dovevano essere stesi, e non ammonticchiati è stato percepito come una critica immeritata che ha portato mio marito ad affermare che se il suo aiuto non veniva apprezzato, non era evidentemente necessario. Il ferro da stiro era invece off limits fin dall'inizio (accordo prematrimoniale firmato davanti a testimoni) e l'ultimo passaggio viene da lui considerato parte del precedente e quindi non contemplato.
Tutto questo per dire che mio marito, che ama essere considerato un partner che condivide con me i lavori domestici, non si tira indietro quando c'è da far andare la lavatrice e, essendo escluso dai passaggi successivi, ha deciso che non esistono.
Il risultato? Avete presente quelle giornate uggiose invernali, in cui non asciuga nulla neanche sui caloriferi? Ecco, mio marito decide in quei giorni che si sono accumulati troppi panni sporchi e fa andare tre lavatrici una dopo l'altra: ogni tentativo di spiegargli che non ho posto dove stendere non ottiene risultato alcuno. Oppure, complice il fatto che abbiamo la lavanderia nel seminterrato, fa una o più lavatrici senza dirmelo e lasciandomi trovare, dopo qualche giorno, panni mezzo marciti nel cestello.
Come è successo oggi.
E questo spiega il mio post.
PS: mio marito mi ha fatto subito notare che la colpa di tutto è stata mia e delle mie critiche immeritate sul suo modo di stendere. Io non avevo dubbi, ovviamente.
PPS: per quasi 8 mesi non sono stata casalinga, ma supplente in un istituto tecnico. Fantastica esperienza che mi avrebbe permesso di scrivere decine di post, ma che non mi ha lasciato il tempo di farlo. Ora, tornata disoccupata, riprendo con piacere.
...della serie anche gli uomoni più acuti hanno dei limiti...
RispondiEliminama se dovessi, per qualche ragione sconosciuta, ignorare anche tu i passaggi successivi... e per caso un giorno dal buco nero della lavatrice, una montagnola di panni, asciutti ma odoranti di "marcio", si materializzassero nell' armadio.... stai certa che il passaggio del buco nero verrebbe improvvisamente risolto, e prima di contribuire in maniera controproducente alle faccende domestiche scatterebbe un altro piccolo ragionamento che eviterebbe di creare un ecoclima a parte nella vostra lavanderia ;-)
Scherzo ovviamente, ma bellissimo il tuo post!
Ti voglio bene Mary
Nop